
La Confederazione ha deciso di aumentare i fondi dei casi di rigore per le aziende in difficolta da 2,5 a 10 miliardi di franchi. Oggi Christian Vitta, direttore del DFE, ha dichiarato in diretta a Ticinonews su Teleticino che proprio da Berna sono arrivate preziose novità per quanto riguarda le categorie da considerare casi di rigore agevolati. Tra queste, infatti, le attività che sono state oggetto di ordine di chiusura che però hanno un’attività accessoria marginale.
Basteranno questi aiuti per evitare che molte aziende finiscano a gambe all’aria?
“In questa fase non è solo una questione del montante degli aiuti messa a disposizione, si tratta di agire sui parametri. A mio giudizio c’è un tema al quale Berna non ha dato risposta ovvero l’inclusione delle attività create dopo il marzo 2020 che attualmente sono escluse dai casi di rigore. In questo senso abbiamo chiesto a Berna di adeguare i parametri. Una notizia positiva che posso dare è che arrivata una nuova indicazione. Possiamo considerare come casi di rigore agevolati anche quelle attività che sono state oggetto di ordine di chiusura che però hanno attività accessorie marginali che non erano oggetto di chiusura come, per esempio, un ristorante che aveva anche delle camere da affittare. Oggi queste attività possiamo considerarle completamente chiuse a condizione che l’attività oggetto della chiusura raggiunga almeno l’80% della cifra d’affari totali”.
Per qualcuno era difficile accedere agli aiuti, si stanno limando gli strumenti?
“Sì stiamo cercando di semplificare gli strumenti, da Berna ci sono sempre novità e anche per i Cantoni non è sempre facile adeguarsi. In questo senso la novità di ieri è per le attività che generano una cifra d’affari superiore ai 5milioni di franchi, adesso Berna ha dato indicazione che sarà lei a determinare i parametri per queste aziende”.
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