
Ottenere sistematicamente la fedina penale dei cittadini dell'Unione europea (Ue) che richiedono un permesso di dimora aderendo al programma ECRIS (European Criminal Records Information System), dando così seguito alle due iniziative del Canton Ticino sul tema. È questa l'idea di un postulato adottato oggi tacitamente dal Nazionale, che incarica il governo di valutare la questione.
In questo ambito "l'autocertificazione non garantisce gli stessi risultati" di un accesso al casellario giudiziale, ha sottolineato il deputato ticinese Marco Romano (PPD) a nome della commissione. Tuttavia, un'attuazione diretta delle iniziative "significherebbe che la legge sugli stranieri dovrebbe essere modificata".
Una modifica legislativa però "incompatibile con le disposizioni dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC) con l'Ue". Un tale modo di procedere "creerebbe incertezza giuridica", ha spiegato Romano.
In base alle informazioni dalla commissione, esiste in ambito europeo un sistema di scambio di informazioni sui casellari giudiziari denominato ECRIS. La richiesta espressa dal Canton Ticino potrebbe dunque essere soddisfatta tramite l'adesione della Svizzera a questo sistema.
Il Consiglio federale, ha sottolineato la ministra Simonetta Sommaruga, è favorevole al postulato. Il tutto, però, non solamente per aiutare le iniziative ticinesi, ma valutando il problema dell'adesione più in generale.
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