Covid-19
Case anziani, dall’assenza di personale alle nuove misure anti-covid
© Gabriele Putzu /Teleticino
© Gabriele Putzu /Teleticino
Teleticino
2 anni fa
Nell’ultima settimana in Ticino i casi da coronavirus sono stati 2'000. Una situazione che sta causando carenza di personale nelle Case per anziani e che con molta probabilità porterà ad implementare ulteriori misure. “Per quanto concerne gli operatori e i collaboratori delle Case anziani al momento si registra un aumento di assenze”.

Con l’arrivo dell’autunno e con l’inverno ormai alle porte il coronavirus sembra essere tornato. Il tema è infatti ancora al centro dell’attenzione, soprattutto nelle Case per anziani. Strutture in cui si trovano le fasce più a rischio della popolazione. Ma qual è la situazione attuale? In Ticino, nell’ultima settimana i contagi da Covid-19 hanno quasi toccato quota 2'000, pari a un aumento di circa l’80% in più rispetto alla settimana precedente. Contagi che, gioco forza, toccano anche, come detto, le Case per anziani, anche se i numeri, per il momento, rimangono bassi con 23 residenti contagiati e sei strutture coinvolte. Diversa invece la situazione per gli operatori sanitari, come ha spiegato Luca Leuenberger, segretario generale di ADiCASI, ai colleghi di Ticinonews.

Assenze del personale in aumento

“Per quanto concerne gli operatori e i collaboratori delle Case anziani al momento si registra un aumento di assenze”, dice Leuenberger, spiegando che grazie “al grande sforzo dei collaboratori, che al minimo sintomo si fanno testare o non si presentano sul luogo di lavoro, le assenze di breve durata iniziano ad aumentare”.

Possibili nuove misure

Una situazione che al momento non preoccupa, ma rimane comunque un tema nella gestione delle case anziani in vista dell’autunno inoltrato. E, sempre parlando di gestione legata al coronavirus, anche nei mesi scorsi si è sempre abbracciato la linea della prudenza, raccomandando l’uso della mascherina a collaboratori e visitatori. Guardando al futuro, dice sempre Leuenberger, sul tavolo c’è l’eventuale implementazione di nuove misure. “Sicuramente l’introduzione dell’obbligo della mascherina all’interno di tutta la struttura”, una misura già in atto per i collaboratori, ma che verrà estesa con molta probabilità anche ai visitatori , “ma già ora la raccomandiamo”. Per quanto riguarda le visite, Leuenberger ha spiegato che si sta pensando di “tornare agli appuntamenti per le visite per evitare un affollamento dei locali ad esse dedicati”. Bisognerà però trovare un giusto compromesso “che soddisfi le necessità dei residenti e dei loro cari che desiderano fargli visita, ma al contempo bisogna garantire la sicurezza della struttura e cercare di ridurre al massimo le possibilità di contagio del virus”.

Dose di richiamo

Ma sul tavolo non ci sono solo le misure: c’è anche la nuova dose di vaccino. Dose che a una buona parte di residenti non verrà tuttavia somministrata nel breve termine. “A fine luglio-inizio agosto è stata somministrata la quarta dose (booster) ai residenti, dove la maggioranza vi ha aderito e sono stati vaccinati”. Ma essendo stati vaccinati a luglio dovranno attendere 4 mesi per ricevere la nuova somministrazione, “quindi dovranno attendere gli inizi di dicembre”. Rimane comunque una parte di residenti che non ha fatto il richiamo nel mese di luglio/agosto oppure c’è chi è arrivato in struttura soltanto dopo. Queste persone “avranno la possibilità di aderire al richiamo già nelle prossime settimane. In generale prevediamo comunque che ci sarà una buona adesione anche per questo richiamo”, ha concluso Leuenberger.

I tag di questo articolo