
La nostra società è in continua evoluzione diventando sempre più digitale e il sistema sanitario non fa eccezione, poiché la digitalizzazione rappresenta un elemento fondamentale per la sburocratizzazione e la semplificazione dei processi in questo settore. Al momento, viene sottolineato in un’interrogazione dai granconsiglieri liberali radicali Alessandro Speziali e Alex Gianella, vi sono delle problematiche di trasmissione di dati dei pazienti tra i diversi professionisti sanitari e le strutture ospedaliere, le quali comportano un onere burocratico non indifferente. Un passo cruciale nella trasformazione digitale del settore sanitario è rappresentato dalla creazione della cartella informatizzata del paziente (CIP), che è sancita anche dal diritto federale.
Di cosa si tratta
Questa idea prevede la creazione di un dossier sanitario digitale che offre in tempo reale tutte le informazioni relative allo stato di salute del paziente, come il certificato di vaccinazione, il trattamento farmacologico, le cure effettuate, le allergie e i rapporti di dimissione dall'ospedale. Dal 2022 la popolazione svizzera può disporre di una cartella informatizzata. Stando a una recente nota diffusa dall’Ufficio della sanità pubblica, da allora ne sono state aperte solo circa 20'000 presso le sette comunità di riferimento certificate, di cui l’83% nella Svizzera francese, il 14% nella Svizzera tedesca e il 3% in Ticino.
Cosa dice la legge
Nel settore stazionario, la CIP è obbligatoria dal 2020 per gli ospedali e le cliniche, mentre nel settore ambulatoriale, l'obbligo è in vigore dal 2022 per le case anziani e i nuovi studi medici che aprono un'attività sul territorio. Tuttavia, “è necessario garantire che tutte le strutture aderiscano obbligatoriamente alla cartella affinché essa funzioni efficacemente, promuovendo la condivisione estesa dei dati, come previsto dal principio stesso della cartella informatizzata”, si legge nell’atto parlamentare. Attualmente, in Svizzera, esistono otto comunità di riferimento, “sarebbe forse più opportuno avere un'unica comunità a livello federale per garantire una migliore integrazione tra i diversi sistemi informatici utilizzati”. Una proposta di legge mira a rendere obbligatorio per i diversi fornitori di servizi del settore l’utilizzo del sistema non solo per l'assistenza ai pazienti, ma anche per l'acquisizione e il caricamento di dati e documenti da parte delle varie strutture coinvolte.
Le richieste
Viene quindi chiesto al Consiglio di Stato di fornire, se possibile, un aggiornamento sull’attuale stato di implementazione della CIP in Ticino, indicando le strutture coinvolte e i progressi ottenuti fino ad oggi. “Il Governo ha fissato una tabella di marcia chiara per l’implementazione della CIP? Se no, ha intenzione di farlo? Se sì, è ipotizzabille l’apertura di una CIP alla nascita a partire dal 1° gennaio 2024?” Si domanda poi al Consiglio di Stato come spieghi il ritardo nell’utilizzo della CIP in Ticino rispetto agli altri cantoni , quali sono le principali sfide riscontrate nell’implementazione della cartella informatizzata e quali misure il Cantone sta adottando per superare tali ostacoli. Di seguito le altre domande:
Considerando l'importanza della sicurezza e della privacy dei dati sanitari e la nuova legge entrata in vigore lo scorso 1° settembre, il Consiglio di Stato è consapevole delle problematiche che sta causando ai professionisti della salute?
Qual è il coinvolgimento attuale dei professionisti sanitari, tra cui medici, infermieri e personale paramedico, nell'utilizzo e nell'aggiornamento della CIP?
Quali iniziative sono state intraprese per favorire l'adozione diffusa e il corretto utilizzo della cartella da parte di tali figure professionali?
Alla luce dell'esperienza di altri Cantoni svizzeri, quali buone pratiche e lezioni apprese possono essere applicate nel Cantone Ticino per ottimizzare l'implementazione e l'utilizzo della CIP?
Qual è il piano strategico del Cantone Ticino per il futuro sviluppo e l'evoluzione della cartella informatizzata del paziente, con particolare attenzione all'aggiornamento continuo, all'interoperabilità con altre regioni e alla facilitazione dell'accesso ai dati da parte dei cittadini?