Ticino
Carobbio sul Caso futuri docenti: "Approfondimenti in corso, dobbiamo dare delle risposte"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
2 mesi fa
La direttrice del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (Decs) dice di "comprendere le preoccupazioni dei docenti che temono per il proprio futuro" e precisa: "Abbiamo deciso di istituire un sistema di monitoraggio che possa tener conto dell'evoluzione demografica e del fabbisogno di docenti".

"Capisco le preoccupazioni espresse in queste lettere e le prendo sul serio". Marina Carobbio Guscetti, direttrice del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (Decs), reagisce alle lettere inviate al suo dipartimento, così come al Dipartimento formazione e apprendimento (Dfa) della Supsi, dai docenti e dagli abilitandi sul caso dei 13 aspiranti docenti di italiano che al termine dell’abilitazione per il medio-superiore non si vedranno garantito alcuno sbocco professionale. La Supsi, invece, sul tema ha preferito non prendere posizione.

"Temono per il loro futuro"

"Nei mesi scorsi", spiega la consigliera di Stato, "ho incontrato più persone neoabilitate e in questi momenti sono emersi i temi sollevati anche nelle lettere, come il fatto che per alcune materie non ci sono posti di lavoro, che alcuni di loro temono per il loro futuro o che rischiano di avere poche ore di insegnamento. Per questo abbiamo deciso di istituire un sistema di monitoraggio insieme al Dfa e alla Supsi, che possa tener conto dell'evoluzione demografica e del fabbisogno di docenti".

"Dobbiamo dare delle risposte"

Per queste persone "si cerca di trovare delle ore di insegnamento, ma è chiaro che si solleva un altro problema", continua Carobbio Guscetti. "Parliamo di persone che non sono alla prima formazione, ma che si stanno abilitando all'insegnamento. Per farlo spesso terminano la propria attività professionale e si trovano così in una situazione di precarietà sia durante la formazione, sia al termine dell'abilitazione se non trovano lavoro. Qui dobbiamo dare delle risposte". Nel concreto, "i miei servizi stanno guardando di trovare delle ore per chi era già abilitato e in futuro vogliamo approfondire alcune possibilità, come si svolgere l'abilitazione parallelamente all'attività professionale o di approfondire altri modelli".

"Ho chiesto degli approfondimenti"

I docenti hanno si chiedono perché, visto che il problema è fondamentalmente tra domanda e offerta, queste abilitazioni non sono state aperte. Su questo la direttrice del Decs "ha chiesto degli approfondimenti sul perché nel 2023 si pensava che ci fossero delle possibilità di insegnamento e ora non ci sono posti di lavoro".