
Ha fatto molto discutere la lettera denuncia di Gaspare, il 33enne frontaliere italiano che ha raccontato le sue difficoltà a vivere in Svizzera e che al momento è "col morale a terra". Per saperne di più vedi articoli correlati.
"Leggendo la lettera che vi è stata mandata qualche giorno fa da Gaspare 33enne laureato in cerca di lavoro - scrive Antonio Locatelli del Coordinamento Provinciale Frontalieri VCO - ho provato un senso di rabbia perché quella lettera e le parole in essa contenute non sono altro che la verità sulla situazione che si è venuta a creare per chi cerca lavoro in Svizzera dove (notare bene) il lavoro ancora c'è ma oggi i datori di lavoro sono condizionati da una situazione molto strana venutasi a creare in seguito ai vari referendum e a un gestione del lavoro 'all'americana' e quindi con una precarietà voluta che pero' non permette piu' di trovare lavoro soprattutto a tempo indeterminato".
"Ricordiamoci che la mano d'opera italiana - prosegue il rappresentante dei frontalieri del VCO - soprattutto se qualificata è sempre apprezzata paradossalmente e quindi dispiace e fa male leggere quelle parole, fa male anche a me frontaliere da oltre 40 anni che cerca sempre nel mio piccolo di aiutare chi cerca lavoro perché benché in Italia si predichi la ripresa soprattutto nella nostra Provincia è un disastro e a livello occupazionale siamo allo sbando e quindi è piu' che normale che i giovani soprattutto i qualificati cerchino lavoro dove vi sia una minima possibilità".
"Caro Gaspare non ti conosco ma ti comprendo e comprendo la tua amarezza ma ti chiedo solo di non mollare mai..." conclude Locatelli.
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