
Non si è fatta attendere la risposta di Giovanni Frapolli dopo l'interpellanza presentata martedì 13 ottobre al Governo dal deputato leghista Omar Balli (primo firmatario) e colleghi in merito all'indotto economico che deriva dall'ospitare asilanti presso l'ostello a Bosco Gurin. Nella sua lunga presa di posizione Frapolli risponde per filo e per segno ai quesiti sollevati da Balli.
Frapolli inizia citando Arthur Ward: "Benedetto colui che ha imparato ad ammirare, ma non invidiare, a seguire ma non imitare, a lodare ma non lusingare, a condurre ma non manipolare".
Poi si sofferma sulla frase del granconsigliere Balli che asseriva che la Lega sarebbe "favorevole al collocalmento degli asilanti in zone discoste al fine di rendere meno attrattiva la Svizzera".
"Già solo questa frase del tutto inopportuna", commenta Frapolli, "spiega come la Lega giudichi le zone discoste, zone di serie B. Sono le zone di periferia e soprattutto le nostre belle Valli a “sporcare” l’immagine della Svizzera? In altre parole le Valli, essendo di “seconda categoria” rispetto ai centri urbani, meritano veramente di essere degradate perché invase da questa povera gente che la Lega indirettamente reputa di seconda categoria? C’è solo da vergognarsi anche solo ad azzardare un ragionamento del genere. Queste esternazioni danno infatti un segnale tutt’altro che positivo a chi vive in queste zone, creando e causando non pochi problemi! Denigrazione pura! Ma si sa oramai che le elezioni sono alle porte e che c’è anche chi, pur di attaccare certi partiti (PPD) che dimostrano un forte attaccamento alle zone periferiche e rurali, sono disposti a tutto".
Frapolli poi ricorda di essere stato già attaccato all'inizio degli anni 2000 quando aveva sostenuto con forza gli impianti di risalita nella regione, mentre "secondo il Consiglio di stato di allora si doveva sostenere unicamente la stazione invernale di Airolo, dando così seguito al famoso e catastrofico studio della Grischa Consult". Da allora Frappolli ha deciso di prendere in mano tutte le sue proprietà, ostello incluso, che è stato ritirato un paio di anni fa "senza alcun contributo pubblico". "Pertanto, essendo il solo proprietario, ho la facoltà di farne ciò che mi sembra più opportuno, dall'ospitare scuole, ma anche, in caso di emergenza, gruppo sfortunati richiedenti l'asilo".
Frapolli precisa che la sua intervista rilasciata ai media è stata "totalmente travisata dal gran consigliere Omar Balli che ha ritenuto di ricamarci sopra".
"Il sottoscritto" spiega Frapolli, "ha semplicemente ritenuto di aderire a una richiesta giunta dal Cantone di aiutarlo ad affrontare questo momento molto delicato. Come dichiarato nell’intervista, ho dato subito la mia piena disponibilità di mettere a disposizione il mio Ostello mettendo chiaramente l’accento su alcuni punti. Forse non tutti sanno che l’Ostello può ospitare fino a 180 persone per cui già si capisce che se avessi voluto “speculare”, avrei messo a disposizione decine e decine di posti letto in più. Da parte mia il numero massimo di ospiti che eravamo e siamo in grado di gestire era di una ventina al massimo. I dati effettivi parlano chiaro. In questo momento sono presenti 15 persone".
Frapolli snocciola poi ulteriori punti:
"Secondo punto: ho dato la mia disponibilità per un periodo limitato a poco più di un mese e mezzo perché il 28 novembre Bosco Gurin aprirà la sua stagione invernale, ciò che comporta tutta una serie di aspetti organizzativi che non possono essere ignorati. Se avessi voluto, nulla mi avrebbe impedito di ospitare questo gruppo ancora per qualche settimana".
"Terzo: tutti si professano esperti nel fare i calcoli in casa altrui. Eppure il signor Balli (che lavora per un istituto di credito) dovrebbe anche saper fare qualche calcolo dal profilo dei costi. Ottanta franchi al giorno per asilante non è altro che una partecipazione ai costi piuttosto che un guadagno. Soltanto chi ha alle spalle anche una pur minima esperienza imprenditoriale non ha difficoltà a capire che con ottanta franchi a testa al giorno non si va lontano (per una colazione, un pranzo, una cena, bevande incluse, pernottamento con tutta una serie di costi indiretti quali sono – per una struttura così grande – elettricità e riscaldamento, senza dimenticare il personale appositamente assunto".
Frapolli sottolinea ancora di aver dato disponibilità ad assumere l'impegno per queste persone disagiate: "Abbiamo organizzato una colletta per raccogliere abiti e indumenti caldi, ma anche corsi d’italiano tre volte la settimana. Facciamo sicuramente molto di più rispetto alla partecipazione dei costi che il Cantone ci riconosce. Purtroppo questi aspetti concreti non sono considerati da tutti".
"Dell’uso che faccio delle mie proprietà" prosegue Frapolli, "non devo dare giustificazione alcuna, né al deputato signor Balli, né a chi (fortunatamente una minoranza) sta dimostrando di avere soltanto un forte mal di pancia. Come ho avuto modo di affermare, nel percorso della mia attività imprenditoriale ho fatto molti investimenti in diversi settori e l’ho fatto perché ci ho creduto e non semplicemente per questioni di lucro (altrimenti avrei investito in altri ambiti e non nel settore deficitario degli impianti di risalita). Mi sono quindi lanciato in questa nuova sfida pur sapendo che avrebbe dato i suoi grattacapi (infatti prevedevo che ci sarebbero state reazioni da parte della Lega)".
Fortunatamente la popolazione ha reagito bene, sottolinea Frapolli, ribadendo che nei prossimi giorni, assieme all'autorità comunale, si stanno organizzando delle possibilità di lavoro di pubblica utilità per i richiedenti l'asilo a Bosco Gurin. "Sono convinto che queste persone sono addirittura meglio seguite in questa zona discosta a 1500 metri di altitudine piuttosto che in una città perché tra loro e gli abitanti si sta già instaurando un rapporto quasi di amicizia e di solidarietà. Ma tutto questo ha un prezzo che il solerte interrogante purtroppo non conosce".
"Caro signor Balli" conclude Frapolli, "cerchi di essere più prudente nella critica e più generoso nella Lode. Si faccia portatore di questo messaggio positivo all’interno del suo movimento. Se per lei è così redditizio ricevere questo contributo cantonale (deciso da disposizioni di legge e non pattuito al tavolo di un bar), perché non mette a disposizione qualche letto in casa sua? Dia a queste persone tutti i pasti di cui necessitano, faccia loro il bucato, metta a disposizione 24/24 una o due persone per assisterle, presti loro le cure necessarie anche mediche, organizzi turni per il lavaggio delle stoviglie. Organizzi un interprete affinché queste persone, che non parlano la nostra lingua, possano comunicare con lei. Compia un atto concreto di buona volontà invece di rivolgere critiche gratuite solo per ottenere visibilità. Criticare è facile, rimboccarsi le maniche un po’ meno. Soltanto dopo aver provato mi potrà dire se l’operazione è veramente così redditizia. Il semplice cittadino che pensa con la propria testa non potrà quindi che rimanere basito nel leggere i contenuti della Sua interpellanza nella quale si chiedono al Consiglio di Stato dati e cifre che non riguardano né lei, né altri. E impari a distinguere la differenza tra un immobile pubblico e un immobile privato (per il quale i sussidi cantonali c’entrano come i cavoli a merenda!)".
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