Festa
Carnevale e satira, i giornali tra tradizione e ironia
Redazione
2 mesi fa
Il carnevale si vive tra maschere, feste e…giornalini. A Mendrisio e Gudo due pubblicazioni raccontano con toni diversi la vita locale: satira pungente da una parte, storie di paese dall’altra. Ma entrambi con lo stesso obiettivo: divertire.

Il 31 gennaio del 2025 la storica d'arte Anastasia Gilardi dice su 'L'Informatore': "Per i Mori colorito tipico del Mediterraneo". La risposta satirica è schietta: "Mia bianch e mia négar: MARON!". Questo è uno degli esempi di notizie che si possono leggere sul giornalino del Carnevale 2025 di Mendrisio. Il carnevale, infatti, non è solo maschere e sfilate, ma anche satira. A Mendrisio e a Gudo, due giornalini raccontano ogni anno con ironia e leggerezza la vita locale. Due realtà simili, ma con stili e storie molto diverse, quella di Mendrisio, come ci ha raccontato caporedattore Diego Bernasconi, ormai ultra centenaria: "Abbiamo trovato esemplari dal 1895, ovvero 130 anni di storia. Da parte mia, sono trent'anni che collaboro con il progetto", afferma Bernasconi.

Il tema dei Mori

Un giornalino storico, che quest’anno ha anche cambiato nome: "Il tema principale del giornalino del Carnevale di quest'anno è quello dei Mori", spiega l'editore Giovanni Jelmini. "Vogliamo sfidare l'ideologia 'woke'. È un giornalino piuttosto scorretto. Il tema dei Mori è sviluppato sia nella pagina iniziale che in altri articoli, poesie e filastrocche. I Mori hanno sollevato un certo interesse quando vi era la volontà di abolirli dalle Processioni". La satira tocca anche la politica locale, con riferimenti alle vicende dell’Ufficio tecnico di Mendrisio: "C'è la satira politica. In particolar modo, quest'anno, abbiamo ripercorso la storia dell'Ufficio Tecnico di Mendrisio: dalle origini fino a giorni nostri evidenziandone i momenti di gloria e quelli d'infamia", spiega sempre Jelmini.

Il giornalino di Gudo

Se a Mendrisio la satira è protagonista, a Gudo il giornalino ha un’anima più tradizionale. La redattrice Francesca Morinini: "Ai tempi non si sapeva chi faceva parte del giornaletto", afferma la redattrice Francesca Morinini. "Non era solito raccontare segreti a chi faceva parte della redazione. Il progetto è probabilmente nato per avere un contenitore di ricordi. Con gli anni si è evoluto ed è passato da una tipografia più familiare ad una più sofisticata. Siamo così arrivati alla 50esima edizione", racconta Moranini. Due giornali diversi, ma entrambi legati alla tradizione del Carnevale. E anche quest’anno le redazioni sono soddisfatte dei lavori svolti: "Quest'anno tantissimo, ancora più degli altri anni", sottolinea Moranini. "Ho trovato che tutti hanno collaborato bene con storie e foto. Sono molto soddisfatta", conclude.