
Le decisioni del Consiglio Federale riguardo le misure anti-Covid, alcune delle quali andranno a cadere già da domani, non hanno soddisfatto proprio tutti, anzi c’è chi è rimasto con un po’ di amaro in bocca, come i diversi comitati dei carnevali ticinesi che per il secondo anno di fila hanno dovuto annullare i festeggiamenti. Ai microfoni di ticinonews Alessandro Gazzani, presidente di Nebiopoli, sostiene che a Chiasso si percepisce amarezza.
“Il carnevale in forma ridotta poteva essere salvato”
“Si poteva tranquillamente progettare qualcosa per fine febbraio ed avere il coraggio di tenere i denti stretti” commenta Gazzani, affermando che dopo la notizia in merito le decisioni del Governo a Chiasso regna un po’ di delusione. Un versione rivisitata era stata pensata per il 26 febbraio, di giorno e unicamente all’aperto, ma le decisioni di oggi hanno cambiato le carte in tavola. “Pensare a dei cortei e a riattivare la macchina organizzativa è impossibile, l’avevamo detto che se ci saremmo fermati non si poteva più ripartire”.
Il piano B di Nebiopoli
Quello che si potrebbe però fare, commenta Gazzani, è pensare a sviluppare maggiormente la parte delle feste, ma bisogna prima capire cosa si può fare e cosa no assieme alle autorità, cercando di capire cosa potrebbe piacere all’autorità politica. “Sono lavori da fare nelle prossime ore, capire se si può avere più pubblico e magari aggiungere all’ultimo minuto qualche struttura”, la gestione logistica però, afferma il presidente di Nebiopoli, in questo momento non è semplice e bisognerà capire come fare.
Al momento niente alternative per Or Penagin e Rabadan
Tesserete e Bellinzona per ora hanno deciso di non proporre una versione ridotta dei loro festeggiamenti, anche se da qualche giorno circolano alcune ipotesi, apprezzate dai comitati, di un carnevale a fine primavera, ma questo alla sola condizione di “o tutti o nessuno”. “Bisognerebbe anche capire se questo piace alla gente, perché non nascondo che in realtà tanti ci hanno detto che questo non è quello che la gente vuole. Carnevale in estate non è per forza qualcosa che al popolo ticinese o qualcosa che vivrebbe a pieno come invece si gode il classico carnevale”, conclude Gazzani.
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