
La frana caduta a Castello l’altro ieri ha messo in ginocchio il traffico viario del Luganese. La strada che congiunge San Mamete a Como, bloccata dalla frana, ha fatto deviare i frontalieri lungo la dogana di Chiasso o verso la Val d’Intelvi. E il traffico è andato in tilt. Ieri sera ad esempio, poco dopo le 18.00 le auto erano incolonnate già a Lugano. Direzione: Chiasso. Ma il valico doganale di Gandria continua almeno per il momento a rimanere chiuso. L’Anas comunica che “La statale sarà riaperta solo quando saranno stati rimossi tutti i pericoli”. Tempi di apertura previsti: ancora due giorni. Insomma giovedì. “Dobbiamo aspettare che arrivi il personale dell’Anas e poi vedremo il da farsi”, ribadisce il sindaco di Valsolda Alberto De Maria. “La parte superiore che collega invece la frazione di Castello dovrebbe essere riaperta tra questa sera e domani, dopo aver creato una traccia per permettere il transito fino a Lugano”. I lavori però non sono tutti finiti lì. Dopo aver spostato i massi e la terra, si dovrà riparare pure l’acquedotto. Per il momento il comune di Valsolda pensa al presente. E per i propri cittadini ha istituito un battello per collegare le varie frazioni della regione “e per portare i ragazzi a scuola”, spiega il sindaco. “Consiglio ai frontalieri che vengono da sopra Menaggio - termina De Maria - di passare da Como, che è più veloce”. Ma non tutti i frontalieri passano da Chiasso, c’è anche chi sale da Maroggia e attraversa la Val d’Intelvi. “Ieri mattina - ci dice il sindaco di Arogno Corrado Sartori - il postale da Arogno ci ha impiegato più di 35 minuti per raggiungere Maroggia. E i chilometri sono solamente cinque”. Ma finora non sono tanti i cittadini che si sono lamentati per l’ingorgo. “Di alternative, onestamente, non ce ne sono anche perché chi usa i mezzi pubblici arriva in ritardo ugualmente”. Ieri il sindaco ha contattato la polizia cantonale per trovare assieme una soluzione. “Questa mattina è stato messo un picchetto della Prosecur all’incrocio di Maroggia con la strada cantonale, nel posto in cui ieri mattina si è creato un ingorgo di almeno 4 km di auto che scendevano dalla Valle d’Intelvi”.
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