
L’Amministrazione cantonale ha svolto l’analisi interna della parità salariale, dalla quale è emerso che la parità di retribuzione fra donne e uomini è garantita. Il risultato mostra che le donne guadagnano mediamente l’1,9% in meno degli uomini. Questo risultato si attesta al di sotto della soglia di tolleranza del 5% prevista dallo strumento di analisi e significa che non è stata individuata alcuna disparità salariale sistematica.
I motivi delle differenze
Sul risultato incidono le indennità per picchetti, lavoro notturno e festivo, che sono versate per attività in cui gli uomini sono maggiormente rappresentati (in particolare per quanto concerne gli operai e gli agenti di polizia). L’inclusione di queste indennità incide per lo 0.7% (sul valore complessivo dell’1,9%), ciò “non è tanto dovuto a una disparità salariale, ma piuttosto a una diversa propensione dei due generi ad occupare posizioni in attività che danno diritto a delle indennità”, si legge in un comunicato del Consiglio di Stato.
Lo strumento
La verifica è stata svolta tramite lo strumento di analisi standardizzato Logib, messo a disposizione dalla Confederazione e riconosciuto quale metodo scientifico e conforme al diritto. Tramite una regressione statistica il metodo consente di individuare eventuali disparità salariali non imputabili a caratteristiche individuali (livello di formazione, anzianità di servizio, potenziale esperienza professionale) o relative al posto di lavoro (livello di competenza e posizione professionale) e quindi potenzialmente discriminanti.
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