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Cantine aperte nel Sopraceneri: il vino che si racconta attraverso la tradizione
Redazione
2 ore fa
Dalle visite guidate alla scoperta dei nuovi vitigni, passando per degustazioni e racconti di famiglia: il vino diventa esperienza e incontro.

Nel Sopraceneri, il fine settimana ha il sapore del vino. La 25esima edizione di “Cantine aperte”, promossa da Ticinowine, ha visto decine di produttori vitivinicoli aprire le porte al pubblico per due giornate all’insegna della scoperta e del contatto diretto. L’evento, che coinvolgerà il Sottoceneri nel prossimo fine settimana, non è solo un’occasione per degustare: è anche un momento per capire come nasce e si trasforma il vino ticinese, dall’uva alla bottiglia.

Il viaggio dell’uva: dalla cantina all’imbottigliamento

A Tenero, tra le tappe più frequentate di questa edizione, la Matasci Vini ha guidato i visitatori attraverso il processo completo di vinificazione. Giovanni Alberio, enologo dell’azienda, ha illustrato i passaggi fondamentali, a partire dalla ricezione delle uve: “Qui siamo nella cantina di vinificazione, dove un po’ inizia il tutto, iniziano le fermentazioni. Riceviamo le uve, le pigiamo, le raspiamo e le mettiamo in cisterne dove ha inizio la fermentazione alcolica. Si parla di migliaia di chili raccolti a mano in tutto il Canton Ticino.” Il percorso prosegue poi nella barricaia, dove il vino viene affinato in botti di rovere. “Dopo la fermentazione, il vino inizia qui il suo invecchiamento – spiega Alberio – e da qui passa all’imbottigliamento. Imbottigliamo tutti i nostri vini, dai bianchi ai rossi, in una linea innovativa e automatica, necessaria per il nostro fabbisogno.”

Nuove etichette: nasce la linea Totem

Accanto alle etichette storiche, la cantina di Tenero ha scelto negli ultimi anni di sperimentare. Pietro Lanzalonga, direttore commerciale, spiega la nascita della nuova linea Totem: “Nasce dall’esigenza di avere vini più moderni che possano parlare ai giovani, ma anche essere apprezzati dai consumatori tradizionali. Non sono soltanto Merlot: oltre alle tre varianti classiche (bianco, rosé e rosso), ci sono anche internazionali come Chardonnay, Sauvignon, Petit Verdot e Cabernet Franc. Tutti con uve ticinesi.”

Vino di qualità per sfidare il calo dei consumi

Anche alla Cantina Il Cavaliere di Contone, il weekend ha attirato molti curiosi. Qui la dimensione è più familiare, ma lo spirito è lo stesso: qualità, accoglienza e voglia di rinnovarsi. “Sta andando bene, siamo partiti con tanta gente da subito”, racconta Eros Belossi, che assieme alla famiglia guida l’azienda. Anche lui guarda con attenzione alle tendenze di mercato: “Sicuramente siamo preoccupati, perché in Svizzera si consuma sempre meno vino. Ma producendo vino di qualità e – speriamo – buono, riusciamo comunque a venderlo bene.” Il Merlot resta il cuore della produzione, ma non mancano i progetti per il futuro: “Abbiamo appena piantato un ettaro di vitigni resistenti, per fare prove e portare un nuovo prodotto sul mercato.”