Ticino
Canottieri di Locarno: "Tristi e arrabbiati"
Redazione
11 anni fa
Dopo l'incidente mortale di ieri ad Ascona parla il presidente Alain Morgantini

E’ stata una tragica fatalità. Nessun atteggiamento irresponsabile, afferma il presidente della società canottieri di Locarno. Da noi raggiunto al telefono all’indomani del tragico incidente che è costato la vita ad un rematore, Alain Morgantini si dice triste ma anche arrabbiato per le voci, che definisce scandalose e stigmatizza, sull’imprudente uscita a lago dei 5 soci coinvolti, di cui uno ha perso la vita. 5 rematori esperti che ieri pomeriggio hanno deciso di affrontare le acque del Verbano.

La loro barca si è rovesciata e uno di loro, il 66enne Antonio Minacci, è stato stroncato da un’ipotermia. È stato un azzardo mettersi a lago con quelle condizioni meteorologiche, considerato in particolare il vento notoriamente insidioso che soffiava da sud? Niente affatto, tuona il presidente della società di canottaggio, che spiega nei dettagli: si parla di 5 dei nostri rematori più esperti, persone che vantano 40 o 50 anni d’esperienza e che uscivano assieme più volte alla settimana. E’ vero, ieri c’era il vento da sud. Un’ inverna che soffiava a 10 – 12 chilometri orari e che creava increspature ma fino a poco prima dell’incidente la situazione era perfettamente gestibile con i mezzi a disposizione: una barca di canottaggio stabile e affidabile.

Ma allora come si è potuta verificare la tragedia a 150 metri dal porto di Ascona? Un assieme di circostanze negative e fatalità hanno portato a quest’incidente, continua Morgantini nel corso di una lunga telefonata in cui non vuole lasciare nulla di inspiegato. E così continua: Quando le condizioni sono peggiorate i rematori hanno tentato di rientrare, di arrivare al pontile. Due onde anomale sono entrate nella barca e l’hanno immediatamente riempita. La situazione è precipitata di colpo. Tutti e 5 si sono ritrovati in acqua. Morgantini, afflitto per l’accaduto, assicura che il canottaggio è uno sport sicuro, ma ovviamente non del tutto al riparo da queste, rare, fatalità. L’unico precedente in Ticino risale a più di 40 anni fa, sul lago di Lugano.

Il presidente dei canottieri locarnesi si sofferma poi sulla figura del socio scomparso. Antonio Minacci aveva 66 anni ed era un uomo generoso, speciale, il perno, il riferimento della società. Matteo Bernasconi

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