Ticino
Canicola, scattano interrogazioni e iniziative
Immagine CdT
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Redazione
3 anni fa
L’MPS chiede di climatizzare le strutture socio-sanitarie e di vietare le attività lavorative all’esterno e in luoghi chiusi non climatizzati dopo le ore 13.00. Deputati PPD propongono di uniformare a livello cantonale l’anticipo dei lavori durante gli allarmi canicola e di favorire l’accesso delle imprese al beneficio delle indennità di intemperie

L’allerta canicola interessa anche la politica. Due interrogazioni e due iniziative sono state inoltrate in questi giorni da parte di deputati MPS e PPD. A preoccupare in particolare è la salute dei lavoratori e delle persone più fragili.

Climatizzazione nelle strutte socio-sanitarie
L’MPS ha ricevuto diverse segnalazioni in relazione alle situazioni ambientali nelle strutture socio-sanitarie sprovviste di una climatizzazione. “Tale situazione è particolarmente pericolosa nelle case per anziani dove le temperature nelle camere e negli spazi comuni sono, laddove non vi è climatizzazione, estremamente alte”, sottolineano i deputati Matteo Pronzini, Simona Arigoni, Angelica Lepori. Nell’interrogazione inviata al Governo chiedono quindi quali passi sono stati intrapresi per rendere le camere e gli spazi comuni sufficientemente climatizzati. Inoltre, se il Consiglio di Stato non ritiene proporre delle modifiche legislative considerato il fatto che i periodo di canicola in futuro saranno maggiori.

Un’iniziativa cantonale e una elaborata
Sempre l’MPS ha inoltrato due iniziative. La prima, cantonale, chiede alle Camere federali di adottare una modifica della legge federale sull’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione e l’indennità per insolvenza. In particolare, si chiede di introdurre nella LADi il diritto alle indennità d’intemperie in caso di canicola. Una richiesta contenuta anche nell’interrogazione inviata dai deputati PPD (vedi sotto). La seconda iniziativa parlamentare chiede di inserire nella Legge sanitaria cantonale uno specifico articolo per tutelare i salariati e la popolazione dei rischi causati dai periodi di canicola. Nello specifico l’MPS chiede di vietare tutte le attività lavorative svolte all’esterno ed in luoghi chiusi non climatizzati dopo le ore 13.00. Inoltre, di climatizzare le strutture socio-sanitarie, in particolare le camere, i locali di socializzazione ed alberghieri. Il rispetto di questa regolamentazione, per cui possono essere previste eccezioni, è affidato ai comuni, in collaborazione con il Dipartimento e dell’Ufficio del medico cantonale.

L’inizio anticipato dei lavori
Sulla stessa scia i deputati Giorgio Fonio e Claudio Isabella (Il Centro-PPD), che chiedono di creare le condizioni per tutelare concretamente la salute dei lavoratori. “In alcuni contratti collettivi di lavoro, vedasi quello delle pavimentazioni stradali, in caso di canicola i lavori devono inderogabilmente interrompersi alle 13. In altri, ad oggi questo non è ancora possibile”, evidenziano Fonio e Isabella nell’interrogazione inviata al Consiglio di Stato. “Per sopperire a questo, si modifica però l’orario di inizio lavori alle 6 per poter terminare nel primo pomeriggio, evitando quindi che i lavoratori siano esposti nel momento peggiore della giornata. Purtroppo, però, l’inizio lavori è possibile in quei comuni che permettono ciò nei propri regolamenti comunali e ad oggi, questo, non è codificato e non è uniformato a livello cantonale”. I due granconsiglieri chiedono quindi al Consiglio di Stato se non ritiene di dover intervenire e farsi parte attiva nel proporre ai comuni una uniformazione dei vari regolamenti in modo da permettere l’inizio anticipato dei lavori durante gli allarmi canicola. Si chiede inoltre al Cantone di favorire l’accesso delle imprese al beneficio delle indennità di intemperie.

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