
È agli sgoccioli l’allerta di grado 3 di canicola diramata la scorsa settimana da MeteoSvizzera. Il pericolo marcato termina alle 20:00 di questa sera facendo rientrare l’allarme dell’ondata di caldo che ha contraddistinto gran parte del nostro Cantone. Per quel che riguarda i soccorsi legati al caldo, si parla di solo due interventi nel Luganese lo scorso mese sui 776 interventi primari totali. A parlarcene Marco Schiavi, medico alla Croce Verde di Lugano. "Nell'ultimo mese abbiamo avuto unicamente due casi. Rispetto alla casistica abituale, sono pochissimi. Per noi non c'è un aumento significativo degli interventi legati al problema del caldo canicolare. Le due persone sono uno anziano e uno giovane e ciò che li caratterizza è che entrambe le situazioni erano esposte alla temperatura di questa settimana durante un'attività fisica importante", ci spiega Schiavi.
Come abbassare la temperatura corporea
Interventi, quella della Croce Verde che mirano prima di tutto ad abbassare la temperatura corporea del paziente. La termoregolazione corporea può avvenire fisiologicamente oppure secondo dei comportamenti adatti, come spostarsi all’ombra o bere dell’acqua. Comportamenti che talvolta non vengono seguiti a causa di età avanzata. In caso di colpo di calore, i soccorritori della Croce Verde sono pronti ad agire. "La prima cosa che dobbiamo fare -ed è urgente, perché abbiamo meno di mezz'ora per gestirla- è di abbassare la temperatura corporea", afferma Schiavi. "Per definizione il colpo di calore avviene con temperature interne superiori o uguali a 40°. È indispensabile abbassare questa temperatura il più rapidamente possibile". E ancora: "Ci sono una serie di comportamenti come, per esempio, bagnare il paziente. Abbiamo a disposizione dei liquidi, poi in ambulanza abbiamo quei pacchetti che compressi si raffreddano e quindi possiamo applicarli sui grossi vasi. Possiamo somministrare, quando necessario, delle terapie idratanti endovena. L'altro accorgimento banale è che accendiamo l'aria condizionata in ambulanza".
Temperature elevate anche per i soccorritori
Periodo canicolare che non mette in difficoltà solo la popolazione, ma anche gli addetti ai lavori. Una professione, quella del soccorritore, che richiede anche prontezza fisica. Le soluzioni però ci sono: idratazione e perché no, un gelato: "Noi come tipo di professione siamo soggetti a questo rischio perché la nostra attività non è solo clinica, ma anche fisica", spiega Marco Schiavi. "A volte dobbiamo trasportare il paziente dal luogo dell'intervento fino all'ambulanza. Fare questo sforzo con temperature elevate, ci espone ad un riscalamento. Cerchiamo di idratarci in maniera importante, più di quanto facciamo abitualmente. La direzione poi ci mette a disposizione dei gelati. Anche l'ingestione di qualcosa di freddo aiuta". La canicola non ferma dunque le ambulanze della Croce Verde, un servizio che non va mai in vacanza.