
Da sabato scorso a Chiasso si può acquistare prodotti a base di canapa light (ovvero contenenti THC inferiore all'1% e quindi non considerati stupefacenti) in un negozio in via Giuseppe Motta. Oltre che ad essere la prima, o una delle prime, attività di questo genere nella città di confine, la cosa curiosa è che lo stabile appartiene alla Diocesi di Lugano.
Come riferisce il Corriere del Ticino, la cancelleria della Curia vescovile, tramite il suo legale, si è assicurata che la controparte ottenesse tutti i permessi per esercitare l'attività e fosse iscritta a Registro di commercio prima di far firmare il contratto. Dal canto suo il respondabile della società ha sottoscritto una postilla in cui assicura di vendere unicamente prodotti a norma di legge.
Il negozio si trova proprio di fronte al posto della polizia cantonale e a due passi della dogana stradale. Il Municipio chiassese aveva varato un'ordinanza apposita per mettere paletti in materia di coltivazione e vendita della canapa ed evitare un pendolarismo delle droghe leggere. Ma l'intransigenza è rientrata perché l'ordinanza municipale è stata soppiantata dalla legislazione di ordine superiore in materia, in particolare dalla modifica del Regomanteo cantonale sulla coltivazione della canapa e sulla vendita al dettaglio dei suoi prodotti, entrata in vigore il 1. novembre 2017. Per avviare un'attività commerciale di questo tipo basta ora sottoporre alla polizia cantonale la domanda per l'autorizzazione alla vendita al dettaglio di canapa.
Maggiori dettagli nell'edizione odierna del Corriere del Ticino
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