Vallemaggia
Canalizzazioni: “La funzionalità dell’infrastruttura non è ancora del tutto ripristinata"
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Redazione
un anno fa
È quanto dichiarato dal Consorzio depurazione Acque del Verbano. Il maltempo ha causato disagi alle canalizzazioni, risolti facilmente in valle, ma a monte richiederanno più tempo.

In un comunicato il Consorzio depurazione Acque del Verbano (CDV) annuncia i disagi causati dal maltempo in Vallemaggia alle canalizzazioni: “la funzionalità dell’infrastruttura non è ancora del tutto ripristinata, ma soluzioni valide sono state tempestivamente messe in atto per garantire una ripresa efficace del ciclo dell’acqua e del servizio all'utenza, a cui va tutta la nostra solidarietà".

Danni alle canalizzazioni in Alta Vallemaggia

Il maltempo verificatosi recentemente in Vallemaggia ha causato ingenti danni a persone, comunità, attività, edifici privati e opere pubbliche. Tra queste, sono state colpite anche alcune infrastrutture del Consorzio Depurazione Acque del Verbano (CDV). In particolare, si legge nella nota, il forte maltempo ha causato gravi danni alla condotta in Alta Vallemaggia e alle canalizzazioni situate sul lato destro della media Vallemaggia, che erano in parte ospitate dal Ponte di Visletto e dalla passerella di Aurigeno purtroppo pesantemente compromesse. Non appena l’ondata di maltempo è cessata, i servizi del CDV - in collaborazione con le autorità comunali e cantonali preposte - hanno celermente constatato gravi danni alla funzionalità abituale delle strutture: in entrambi i casi, i danni alle condotte creavano un’interruzione delle infrastrutture ed il deposito di detriti, non permetteva più la raccolta ed il regolare deflusso delle acque luride.

Più a monte che a valle

Dopo attento esame e considerazione delle generali condizioni, la funzionalità è stata - per quanto possibile - tempestivamente ripristinata grazie a soluzioni d'emergenza ma efficaci attuate dai collaboratori del CDV di concerto con la Sezione protezione aria, acqua e suolo del Canton Ticino (SPAAS), lo Stato maggiore, le autorità politiche interessate e la Protezione civile. Ma se i disagi verificatasi a valle sono stati più semplici da contenere, quelli a monte richiederanno purtroppo maggiore tempo: attualmente i fanghi vengono regolarmente trasportati su gomma dai bacini di accumulo, così da ridurre allo stretto indispensabile lo sversamento di acque luride nel fiume Maggia. Si tratta di una soluzione d’emergenza, dichiara sempre il Consorzio nel comunicato, di un servizio oneroso finanziariamente e con un certo impatto ambientale, ma che garantisce - nelle more dell’attuale fase d’assesto - lo smaltimento dei fanghi nel modo migliore possibile e di conseguenza la protezione delle risorse naturali. Tali soluzioni verranno assicurate fintanto che saranno disponibili delle strutture provvisorie, e questo in attesa del ripristino delle infrastrutture ordinarie.

Opere provvisorie

Un apposito gruppo di lavoro è stato creato in vista di progettare le strutture provvisorie, che dovranno garantire nuovamente la piena funzionalità delle condotte dell’adduzione delle acque luride di tutta la zona oggi in difficoltà fino all’IDA Foce Maggia a Locarno. Tale progettazione e realizzazione delle opere provvisorie dovrà assicurare un servizio per un lasso di tempo tra i 12 e i 24 mesi, così da permettere nel frattempo la progettazione e la realizzazione delle opere definitive, coordinate con altre strutture pubbliche e ricostruite in collaborazione con altri attori con cui il CDV collabora regolarmente; aspetto questo che contribuirà a determinarne i tempi di realizzazione.

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