Ticino
Campeggi: “Ci aspettiamo il tutto esaurito”
Foto © CdT/ Chiara Zocchetti
Foto © CdT/ Chiara Zocchetti
Marco Jäggli
3 anni fa
Anche se non riapriranno le terrazze, i camping ticinesi si aspettano una Pasqua gremita, magari un po’ meno sulle strade. Simone Patelli: “Rispetto agli anni scorsi molti sono scesi nei giorni prima di Pasqua”

Tutto il Ticino si attende l’esodo pasquale da oltregottardo, anche se come ha confermato oggi Alain Berset le terrazze dei ristoranti dovranno restare chiuse. Sarà quindi una Pasqua a metà? Per approfondire la situazione nel settore turistico e in particolare nei campeggi, Teleticino ha intervistato il direttore del Campofelice Camping Village Simone Patelli.

Al Gottardo al momento sembra ancora non esserci colonna. Com’è la situazione nel suo campeggio?
“È un paio di giorni che abbiamo arrivi regolari, con un’occupazione attorno al 60% che è un dato molto positivo. Nei prossimi due giorni ci aspettiamo di arrivare al tutto esaurito con le prenotazioni. Quindi nei prossimi due giorni dovrebbe arrivare l’ulteriore 40% mancante”.

Com’è il paragone con gli anni precedenti?
“Quello che si capisce è che sarà un’ottima Pasqua, tra le migliori. Un dato particolare è che i turisti sono arrivati un po’ in anticipio e forse le colonne saranno un po’ minori: in parte perché non c’è più traffico verso l’estero ma anche perché molti sono arrivati lunedì e martedì, anticipando la partenza rispetto agli scorsi anni”.

Come vi siete regolati per far rispettare le norme anti-Covid per evitare un nuovo aumento dei contagi?
“Sicuramente è stato fatto quello che avevamo già fatto lo scorso anno e in maniera ancora più marcata: informiamo tutti i clienti di tutte le normative in vigore, da distanziamento a mascherina al gel igenizzante. Gli spazi all’aperto comunque aiutano ad evitare assembramenti ma dove ci sono spazi chiusi abbiamo messo dei numeri massimi e un severo controllo. Quindi la situazione è molto sicura”.

Avete notato l’arrivo di persone che non hanno mai frequentato i campeggi?
“Sicuramente, devo dire però che la gran parte è arrivata l’anno scorso: durante il 2020 abbiamo avuto moltissimi ospiti nuovi, che non avevano mai fatto campeggio. Quest’anno penso sia un ritorno: tantissimi hanno comperato dei camper, il 26% in più rispetto al 2019. Quindi quest’anno con le frontiere chiuse molti proveranno di nuovo questa vacanza”.

È vero che i turisti hanno prenotato comunque nonostante le incertezze della meteo? C’è voglia di cambiare aria?
“Sì sembra che la meteo sia un fattore meno importante. La voglia di passare qualche giorno lontano dal domicilio sembra farla da padrone rispetto a qualche goccia d’acqua”.

Le temperature comunque si preannunciano ottime, però con qualche precipitazione prevista da domenica... Com’è il campeggio se il tempo non è il massimo?
“È sicuramente più condizionato dalla meteo rispetto agli alberghi, questo sicuramente, anche se negli ultimi anni è stato fatto molto da tutte le strutture per offrire spazi che potessero rendere la vacanza piacevole anche con il brutto tempo. Il Ticino offre posti molto belli anche quando il tempo non è perfetto, è anche vero che i campeggiatori, e in particolare i camperisti tendono a guardare le previsioni e se queste saranno confermate lunedì e probabilmente anche domenica vedremo molti fare le valige e prepararsi a rientrare”.

Alain Berset ha detto oggi che non si apriranno le terrazze per Pasqua. Cosa ne pensa?
“È difficile giudicare perché da un lato c’è la situazione sanitaria per cui bisogna ascoltare i professionisti. Dall’altro lato ci sono molte cose che non stanno in piedi: da un lato ci sono più persone in casa ma terrazze e ristoranti restano chiusi. C’è molta frustrazione per i ristoratori e anche noi non possiamo aprire la ristorazione ai nostri ospiti, il che probabilmente è coerente nei confronti dell’ospite ticinese che poi se la prende con gli svizzeri tedeschi che non hanno colpa. La colpa è di chi ha preso questa decisione, quindi noi siamo un po’ delusi e anche un po’ frustrati, specie per i nostri amici ristoratori che sono una parte molto importante del turismo”.

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