Ticino
Camion sicuri: l’iniziativa ticinese prosegue
Foto CdT
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Keystone-ats
3 anni fa
L’iniziativa cantonale “Strade più sicure subito!” sta portando a dei risultati, in futuro i camion dovranno avere sistemi d’assistenza per ridurre gli incidenti

In futuro, i camion che circolano sulle strade di transito nella regione alpina dovrebbero essere obbligati ad avere sistemi di assistenza atti a ridurre gli incidenti. Eccezioni temporanee saranno ammesse per il traffico da e per la Svizzera meridionale. È quanto prevede il progetto preliminare di modifica della Legge federale sulla circolazione stradale, messo in consultazione dalla Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale (CTT-N) lo scorso giugno, che verrà presentato tale e quale al parlamento (15 voti a 10). Il progetto, precisa una nota odierna dei servizi parlamentari, non sarà trattato dal Consiglio nazionale prima della sessione estiva, dopo che il Consiglio federale avrà fatto pervenire il suo parere al riguardo. La modifica legislativa realizza l’iniziativa cantonale del Ticino “Strade più sicure subito!” che chiede di vietare il transito ai camion non dotati dei nuovi sistemi di sicurezza (sistema antibloccaggio, dispositivo avanzato frenata d’emergenza, sistema di controllo della stabilità, avviso di deviazione della corsia e controllo pressione pneumatici). Quando le nuove norme saranno in vigore, i camion già in circolazione avranno cinque anni di tempo per adeguarsi. Secondo la CTT-N, per alcuni trasporti non transfrontalieri il Consiglio federale deve poter prevedere un termine più lungo.

La maggioranza della commissione è del parere che la modifica legislativa proposta riduca il potenziale di pericolo costituito dal traffico pesante nelle Alpi migliorando così ulteriormente l’elevato standard di sicurezza sulle strade svizzere. Una minoranza proporrà in aula la non entrata nel merito, ritenendo che la necessità di un intervento legislativo non sia giustificata a sufficienza e che equipaggiare a posteriori gli autoveicoli non sarebbe sostenibile per l’industria dei trasporti sul piano tecnico ed economico. Un’altra minoranza chiederà di stralciare dal progetto la possibilità di un termine più lungo per la Svizzera meridionale e il Vallese: a suo avviso, simili eccezioni riducono l’efficacia delle misure e contraddicono il principio dell’uguaglianza giuridica. Secondo la maggioranza della CTT-N, invece, il termine più lungo sgrava le imprese di spedizione attive nei Cantoni alpini e garantisce l’approvvigionamento delle regioni di montagna. Questo termine consente ai detentori di veicoli di effettuare una pianificazione accurata a medio-lungo termine, spiega la CTT-N. Il Consiglio federale può fissare un termine più lungo “per i trasporti attraverso le Alpi non transfrontalieri particolarmente importanti per l’economia della Svizzera meridionale o del Vallese”.

Grazie alla riforma, non si ridurrà solo il potenziale di pericolo dovuto al traffico pesante, ma vi sarà probabilmente un miglioramento anche sul fronte ambientale e dell’inquinamento fonico, dato che i nuovi requisiti comporteranno tendenzialmente l’uso di veicoli più moderni, sostiene la commissione

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