Ticino
Cadenazzo-Quartino: Berna vuole i semafori
Immagine Gabriele Putzu/Cdt
Immagine Gabriele Putzu/Cdt
Keystone-ats
3 anni fa
Il governo lo ha indicato rispondendo a una domanda del consigliere nazionale Piero Marchesi: “Non è in contrasto con la decisione dei ticinesi”

L’ipotesi di posare dei semafori al posto delle rotonde tra Cadenazzo e Quartino rimane sul tavolo e il Consiglio federale non ritiene che sia in contrasto con ciò che avevano deciso i ticinesi nel 2019, che avevano bocciato un progetto analogo del Canton Ticino. È quanto il governo ha risposto durante l’Ora delle domande a un quesito del consigliere nazionale Udc Piero Marchesi.

La domanda di Marchesi
Ricordando come la strada in questione sia ora di proprietà della Confederazione, il parlamentare ticinese ha chiesto lumi in merito alle voci secondo cui l’Ufficio federale delle strade intenda installare dei semafori. Marchesi si domanda se ciò non sia in contrasto con la decisione del popolo ticinese che il 19 maggio 2019 in votazione ha respinto tale eventualità con il 73,1% dei voti.

Soluzione in attesa del collegamento A2-A13
Nella sua risposta, il governa afferma che nell’attesa della costruzione del collegamento veloce A2-A13, atteso per il 2040, vanno adottati provvedimenti per fluidificare il traffico. “Tra le diverse soluzioni esaminate - afferma l’esecutivo - quella più interessante risulta essere l’implementazione di un sistema di gestione del traffico”. Per il Consiglio federale, ciò non rappresenta “un netto contrasto con la decisione precedente del popolo ticinese”. Il progetto dell’Ufficio federale delle strade (USTRA) si discosta infatti “in modo sostanziale” dal progetto proposto a suo tempo dal Canton Ticino.

Il Ppd del Locarnese scrive a Sommaruga
A contestare il progetto della Confederazione vi è anche il Ppd del Locarnese. Anche i popolari democratici ricordano quando deciso dal popolo che ha sostenuto le argomentazioni del comitato referendista “Basta sprechi: No ai semafori sul piano di Magadino”. Nella loro lettera i rappresentanti Ppd del Locarnese scrivono: “Non pensa che questo modo di agire sia una clamorosa mancanza di rispetto della preziosa (soprattutto di questi tempi) democrazia diretta?”

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata