Ticino
Cade parte dei reati
Foto Demaldi
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Andrea Ramani
3 anni fa
La Corte del Tribunale militare ha emesso due condanne a pene pecuniarie sospese nei confronti dei due ex quadri delle Guardie di confine

Sì è conclusa con due condanne a pene pecuniarie sospese il processo apertosi ieri nei confronti dei due ex quadri delle Guardie di confine. Condanne stemperate rispetto alle richieste di pena formulate in mattinata dall’accusa.

L’ex comandante Mauro Antonini è stato riconosciuto colpevole unicamente di falsità in documenti. Assolto invece dal reato di gestione infedele e da quello di istigazione all’appropriazione indebita. Per lui una pena sospesa di 30 aliquote e una multa di 1’000 franchi. Condannato per i reati di gestione infedele e reiterata falsità in documenti e appropriazione indebita l’ex capo dello Stato Maggiore. La corte per lui ha comminato una pena sospesa di 60 aliquote e una multa di 2’000 franchi.

La Corte ha ritenuto valida la versione dell’ex capo dello Stato maggiore, secondo cui i due si accordarono per creare un fondo per le spese di rappresentanza con il denaro destinato ai premi di prestazione per i quadri del comando. Non trova invece riscontro negli atti, un coinvolgimento di Antonini nelle altre due fonti di denaro: 3’500 franchi in buoni e circa 1’500 rimasti nella cassa del circolo culturale delle guardie di confine.

Una pena ridotta rispetto alla richiesta dell’accusa, che aveva chiesto 120 aliquote per il comandante e 80 per il suo subordinato.

La corte ha riconosciuto ad entrambi il buono stato di servizio, il fatto che il denaro sia stato utilizzato a beneficio del corpo e ad Antonini che sia stato rimosso dalla carica prima di una sentenza di primo grado. Come aggravante, invece, il fatto che i due fossero quadri e avrebbero dovuto dare il buon esempio. Seppur non accogliendo il torto morale all’ex comandante, la Corte ha deciso che 2/3 delle spese legali a suo carico saranno assunte dalla Confederazione.

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