
"Si segnalano poco più di 140 autodenunce e 19 casi di ritiro della patente di caccia per violazioni particolarmente gravi della legislazione cantonale e federale, tra cui un caso di bracconaggio". Mentre per quanto riguarda le infrazioni minori "i dati definitivi saranno disponibili nelle prossime settimane, una volta completata la raccolta di tutta la documentazione". È quanto emerge dal bilancio 2025 della caccia alta stilato dal Dipartimento del territorio.
Le catture
La caccia alta si è svolta dal 6 al 21, nonché dal 24 e 28 settembre 2025, per un totale di 20 giorni di caccia. I 1'774 cacciatori ticinesi che hanno staccato l’autorizzazione per questo periodo venatorio potevano abbattere camosci, caprioli, cervi, cinghiali, marmotte, volpi e tassi. La caccia "ha avuto in generale delle condizioni meteorologiche favorevoli, con un clima fresco che ha favorito la presenza di selvaggina sul territorio. Alcune giornate piovose e nebbiose hanno in parte reso difficoltosa la caccia, soprattutto in montagna.
Camoscio e cervo
Per quanto riguarda il camoscio le catture sono in diminuzione. "Questo è da imputare principalmente a quattro cause: la perdita d’attrattiva della caccia al camoscio, l’eliminazione del secondo giorno di cattura diretta al maschio adulto, il deterrente del divieto di cattura del maschio adulto diretto due anni consecutivi e le condizioni meteo non particolarmente favorevoli nel giorno di cattura diretta al maschio adulto. Per il cervo, invece, i numeri sono in aumento ma "il piano di abbattimento, definito in funzione dei censimenti e per limitare i danni al bosco e alle colture agricole, non è tuttavia stato raggiunto e dunque si rende necessario aprire la caccia tardo autunnale che avrà luogo da metà novembre e fine dicembre 2025". A differenza degli scorsi anni, a questa caccia "potranno partecipare anche i cacciatori che non hanno staccato l’autorizzazione di caccia alta, ad un prezzo maggiorato rispetto al costo regolare".
Il cinghiale resta un sorvegliato speciale
Per quanto riguarda il cinghiale, invece, gli abbattimenti riferiti al periodo della caccia alta "mostrano un netto calo rispetto allo scorso anno. I capi catturati nella sola caccia alta per questa specie sono 284 (646 nel 2024), di questi 5 sono stati confiscati dall’Ufficio del veterinario cantonale poiché presentavano elevati tassi di cesio-137". La speranza è che "la tendenza alla diminuzione sia confermata anche in futuro nell’ottica della prevenzione dei danni e dell’auspicata riduzione degli effettivi come previsto nella strategia di prevenzione contro una potenziale epidemia di peste suina africana (PSA)". In ogni caso, "ulteriori prelievi dei cinghiali saranno effettuati durante la caccia invernale che si svolgerà tra metà novembre 2025 e inizio 2026, e non si esclude un prolungo sui successivi mesi a dipendenza dell’esito dei prelievi.