Ticino
Bufera sulla RSI: "Veicolato un messaggio inaccettabile"
Bufera sulla RSI: "Veicolato un messaggio inaccettabile"
Bufera sulla RSI: "Veicolato un messaggio inaccettabile"
Redazione
6 anni fa
È polemica sulla puntata di "Politicamente scorretto" con ospite Raffaele De Rosa. Pedrazzini: "Scelta infelice"

È sfociata in un reclamo al mediatore della RSI la polemica divampata ieri sui social contro il programma "Politicamente scorretto". Nel corso della puntata di sabato sera, ricordiamo, il presentatore Nicolò Casolini aveva invitato il neoeletto direttore del DSS Raffaele De Rosa a indicare con una bacchetta le parti dell’anatomia umana sul corpo di due giovani ragazze. 

Lo sketch ha indignato i social e diversi deputati ticinesi, che non le hanno mandate a dire. "Politicamente scorretto sarebbe stato chiedere a De Rosa dove ha preso i soldi per la campagna, non usare due gemelle come un oggetto sul quale indicare le parti del corpo - ha tuonato il granconsigliere Fabrizio Sirica (PS) - Se qualche produttore alla Rsi pensa che per incrementare gli ascolti bisogna seguire le orme della tv berlusconiana è fuori strada. Ho provato vergogna per la nostra tele pubblica mentre vivevo l’imbarazzo di quelle due ragazze. Il 14 giugno le donne spero che scioperino anche per questo".

Uno sfogo, il suo, condiviso dai Giovani Verdi: "Per chi fosse ancora scettico sull'utilità dello sciopero generale femminista e delle donne, ecco che ieri la RSI ci ha offerto un palese esempio del perché è importante scendere in piazza e unirsi alla lotta. Scandaloso e inappropriato è stato il messaggio veicolato dalla nostra televisione pubblica, che si è servita dell'immagine di due giovani ragazze per mettere in piedi un teatrino di poco gusto. Spiacevole e triste è il fatto che all'alba dello sciopero generale la RSI copi i bassi contenuti dalla televisione berlusconiana, palesando una mancanza di fantasia e buon senso. Indignazione e pretesa di rispetto sono i sentimenti che ci devono portare in piazza il 14 giugno. Tra le tante cose, lottiamo anche contro l'(ab)uso della figura della ragazza immagine".

Ancora più dura la deputata dei Verdi Claudia Crivelli Barella: "No, non fa ridere mettere due ragazze in tutine aderenti vicino a due uomini più vecchi, vestiti e con in mano una bacchetta che serve a indicare parti del corpo, con una pruderie da vecchio satiro di berlusconiana memoria. Non farebbe ridere neppure se fossero due ragazzi in tuta da boxe, ma con due ragazzine l'effetto è ancora più inquietante, trash e violento: avete visto l'imbarazzo dipinto nei volti e nella postura delle due ragazze, ieri a Politicamente scorretto? Un manichino anatomico o un cartellone non è venuto in mente a nessuno con un po' di senso pratico e meno ideone da vecchi sporcaccioni? Mi sento francamente in imbarazzo di fronte ad un Consigliere di Stato (De Rosa) che si presta a questo gioco con noncuranza, senza coglierne la violenza. Mi vergogno della RSI e mi chiedo a che tipo di servizio pubblico abbiano pensato: ma non è venuto loro in mente che tipo di reazione una scena del genere può provocare nei ragazzi e nelle ragazze? L'unica consolazione è che saranno stati in pochi a vederla, perchè nonostante la fascia oraria privilegiata, la trasmissione è davvero soporifera e vecchio stile, oltre che esteticamente improponibile. Spero che venga abolita la trasmissione con effetto immediato, e che si chieda scusa alle due ragazze e a tutte le donne".

Dal canto suo il Coordinamento delle donne della sinistra ha annunciato un reclamo al mediatore della RSI: "Cara Radiotelevisione svizzera (RSI), noi donne siamo indignate per questo modo di svolgere servizio pubblico. L’unica cosa veramente Politicamente scorretta, non è l’irriverenza nei confronti dei politici di turno (quale?), ma il trattamento alle ragazze presenti sabato sera in trasmissione, ridotte a oggetti muti. I corpi usati (e mostrati) per un gioco cretino e senza senso. Una narrazione della trasmissione “Politicamente scorretto” di sabato 11 maggio, umiliante per tutte le donne, comprese le ottime professioniste che lavorano presso l’azienda di comunicazione più importante della Svizzera italiana. Abbiamo ricevuto molte sollecitazioni a intervenire e quindi inoltriamo reclamo al mediatore RSI", si legge sulla pagina Facebook del Cordinamento.

La deputata di Più Donne Tamara Merlo si è detta sconcertata e delusa dalla scelta della RSI: "Non si può mai stare tranquille, né tantomeno dare per scontato che i messaggi sulla parità e sulla pari dignità siano stati recepiti - ha postato - Chissà quante ore di preparazione ci sono state dietro questa trasmissione e, in particolare, dietro questa "trovata". Il fatto che nessuno alla RSI si sia posto il problema, e che la scenetta sia tranquillamente andata in onda, è davvero preoccupante. Oltre alle scuse da parte dell'Azienda, chieste da più parti, secondo me bisogna urgentemente fare un passo in più. Al prossimo imminente rinnovo degli organi della CORSI è indispensabile includere un numero significativo di persone formate, sensibili e attive sul tema del ruolo della donna, della figura della donna, della parità, della dignità e della rappresentatività delle donne nella radiotelevisione pubblica. Per questo mi candido ufficialmente quale membro degli organi della CORSI e invito tutte le persone (e in particolare le donne) attive e proattive sulle tematiche di genere a fare altrettanto".

Pedrazzini (CORSI): "Messaggio inaccettabile"

Interpellato dal Corriere del Ticino, il presidente del Consiglio regionale della Società cooperativa per la RSI Luigi Pedrazzini ha fermamente condannato l'episodio: "Sono stato informato e non ho alcun problema a parlare di scelta infelice. È stata veicolato un messaggio inaccettabile dell’universo femminile, che stigmatizzo in modo chiaro. Comprendo e condiviso le reazioni di queste ore. Si è trattato di un scivolone e di un errore che non andrà ripetuto. Il direttore Maurizio Canetta mi ha inviato una comunicazione nella quale ha preso le distanze da questa scelta e mi ha indicato di aver già affrontato la questione con la produzione del programma interessato".

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