
E' stato rimesso in libertà l'ex condirettore della Banca Arner di Lugano Nicola Bravetti. L'unica limitazione per il banchiere è che deve restare nella sua dimora a Milano. Un radicale cambiamento nella vicenda penale in cui è coinvolto che è giunto ieri a questa svolta in seguito ad un'ordinanza del Giudice delle indagini preliminari di Palermo, ci informa il suo avvocato milanese Guido Carlo Alleva. Il legale di Bravetti sottolinea: "Il mio cliente non è mai stato accusato di riciclaggio e nemmeno indagato; il suo coinvolgimento nell'inchiesta riguarda una questione tecnica ovvero il concorso nella intestazione fittizia di beni; nulla a che vedere con le questioni di riciclaggio. Questioni per le quali un paio di settimane fa sono finiti in manette in Sicilia anche due imprenditori palermitani pregiudicati, Francesco e Ignazio Zummo, accusati di aver occultato denaro proveniente da attività illecite, riconducibili alla mafia, su conti correnti bancari custoditi in paradisi fiscali, in particolare nelle Bahamas. Il sospetto è che abbiano riciclato parte dell'eredità dell'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino. Bravetti, 55enne di Sorengo, membro di una lega antiriciclaggio e vicepresidente dell'Associazione svizzera dei gestori patrimoniali, che si è autosospeso da tutte le cariche, si è sempre dichiarato estraneo ai fatti. Ora il Gip di Palermo lo ha rimesso in libertà ma solo due settimane fa, al momento del suo arresto, di Bravetti gli inquirenti dicevano che era la mente [email protected]
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