Salute
Boom di Wegovy in Ticino: tra costi, rimborsi e interrogativi sanitari
© Shutterstock
© Shutterstock
Redazione
10 giorni fa
Il Ticino guida il consumo nazionale di iniezioni dimagranti rimborsate, ma crescono i dubbi su costi, benefici reali e sostenibilità per il sistema sanitario.

Dal marzo 2023, le iniezioni dimagranti come Wegovy sono in parte rimborsate dall’assicurazione di base, ma solo se prescritte da specialisti o centri riconosciuti. Il farmaco è destinato al trattamento dell’obesità e, nel 2024, circa 40 mila persone ne hanno chiesto il rimborso. Il principio attivo, il semaglutide, è lo stesso dell’Ozempic, usato però per il diabete. Il rimborso è garantito fino al 2027. Secondo l’Osservatorio svizzero della salute (Obsan), il Ticino è in testa al consumo nazionale di iniezioni per dimagrire, con 8,4 dosi giornaliere per mille abitanti, contro una media svizzera di 4,9. Il consumo - si legge sul Corriere del Ticino - è nettamente superiore rispetto a cantoni come Appenzello Interno o i Grigioni. A ricorrere maggiormente al farmaco sono le donne, nonostante l’obesità sia più frequente tra gli uomini.

16,5 milioni di dosi rimborsate nel 2024

Nel 2024 le dosi rimborsate hanno superato i 16,5 milioni, con una spesa stimata di 43 milioni di franchi. L’associazione delle casse malati prio.swiss prevede che il Wegovy potrebbe arrivare a essere usato dal 2% della popolazione adulta, con un impatto potenziale di 300 milioni di franchi annui. Il presidente dell’Ordine dei medici del Canton Ticino, Franco Denti - intervistato dal foglio di Muzzano - respinge l’idea di un consumo eccessivo, attribuendo il dato alla maggiore attenzione per la salute nel cantone, sensibilità rafforzata anche dalla pandemia. Secondo lui, intervenire presto sull’obesità può evitare costi futuri legati a malattie croniche. Tuttavia, riconosce che per valutare l’efficacia economica di questi trattamenti servirebbero studi su lungo termine. Sul tema è intervenuto anche il consigliere agli Stati Damian Müller (PLR), chiedendo al Consiglio federale se il rimborso sia sostenibile, se esistano prove affidabili dei benefici a lungo termine e se vengano rispettati i criteri di efficacia, appropriatezza ed economicità.