Ticino
"Bissone, paese di vecchi"
Redazione
10 anni fa
Continua il botta e risposta relativo alle feste organizzate al lido del comune in riva al Ceresio. Ecco la replica di Ugo Ballinari

Tutto era cominciato con la raccomandata mandata da un gruppo di bissonesi, capitanato da Franziska Maccanetti, in cui si denunciava il "caos e disordine" che regnerebbero nel comune durante le serate organizzate al bar Lido. Poi è giunta la risposta piccata del Municipio, a firma del sindaco Sergio De-Toni. Ora, a farsi sentire, è un consigliere comunale del paese in riva al Ceresio.

La lettera, che vi riportiamo di seguito, non lesina con le aspre critiche ed è a firma di Ugo Ballinari:

"Chi ha scritto e chi ha firmato la lettera non è contro, come si vorrebbe far credere, alle feste al Lido ma semplicemente richiede il rispetto delle leggi, delle ordinanze e delle normative vigenti fissate dalla Confederazione, dal Cantone e dallo stesso Comune di Bissone.

Caro sindaco, potrei esimermi dal rispondere al suo abituale sproloquio sui media ma avendo supportato tramite interpellanza la lettera dei 124 firmatari nell’ultimo consiglio comunale ritengo di doverlo fare per chiarire, vedi premessa, alcuni punti della sua risposta. Cercherò di usare parole e concetti molto semplici in quanto, da quanto letto deduco una certa difficoltà di sintesi sulla realtà dei problemi che le hanno esposto.

  • I paragoni con Lugano e Bellinzona con un paese di 800 anime come il nostro ci stanno come il burro alla ferrovia, qualche anno fa fu organizzata una serata al Lido a cui parteciparono più di 1000 persone, fortunatamente più civili di quegli ignobili elementi che hanno devastato la passeggiata lago e la Swissminiatur, ed il risultato fu comunque il caos viario, schiamazzi notturni, littering all’esterno del lido e l’impossibilità oggettiva di poter avere sotto controllo la situazione. Normalmente dall’esperienza si dovrebbero trarre le opportune valutazioni tipo che la topologia del nostro borgo non è idonea a tale tipo di feste.
  • “L’impianto audio è a norma” Forse non ha capito che si contesta il volume della musica dopo le 23.00 e non l’impianto !
  • “Essere bersagliato da lettera minatoria inviata addirittura al Consiglio di Stato”. Tralasciando che non è “minatoria” ha perfettamente ragione, la democrazia non è perfetta in quanto da un lato, fatto per lei impensabile, i cittadini possono reclamare mentre dall’altro, fatto per noi impensabile, le permette di essere sindaco di un paese in cui nemmeno abita.
  • “Come fanno a misurare il rumore” Di base spetta a voi la vigilanza ed il controllo del rispetto almeno delle ordinanze da voi emesse e da lei firmate, anche se rimane il dubbio che le abbia lette. Comunque oggigiorno con una semplice APP sul telefonino è possibile eseguire delle misurazioni non valevoli davanti alla legge ma che rendono l’idea del problema.
  • La perla di saggezza “Ho chiesto al gerente e lui mi ha confermato che gli orari ed i decibel son sempre stati rispettati” cosa pensava le rispondesse ……………. Mi permetto di rammentare a lei come lo feci al suo predecessore che è sindaco e non podestà quindi se non ha interpellato tutti i suoi colleghi lei è tenuto a puntualizzare che parla a titolo personale. Da ultimo, e questo non è una sua colpa, stendiamo un velo pietoso sui blog allegati ad entrambi gli articoli. Non me ne vogliano gli internauti seri ma sembrerebbe proprio che Umberto Eco abbia centrato il problema quando ha detto che i Social Network hanno dato voce a legioni d’imbecilli."

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