
Cambiano le forme, cambia l’efficacia, ma la reazione è sempre la stessa: basta che lampeggi, e scoppia la polemica. Quello dei controlli radar è un tema che da sempre divide il Ticino. Oggi in campo è sceso il comune di Bioggio: dalle pagine del Corriere del Ticino si scopre che il Municipio ha chiesto alla polizia Malcantone Est che non siano più effettuati controlli sul suo territorio.
"Negli ultimi mesi erano troppi, da 1 a 2 a settimana e la popolazione, e una parte del Consiglio Comunale, ha voluto capire come mai ci fossero così tanti controlli", ha affermato Eolo Alberti, sindaco di Bioggio, ai microfoni di TeleTicino.
Ma che tipi di controllo faceva la Polizia Malcantone Est? Solo di velocità o anche altri? "Di velocità, uso del telefono, cinture e quant'altro, erano troppi sul nostro territorio, esclusivamente su una tratta di strada di 200 metri - sottolinea il sindaco Alberti - il Comune di Bioggio è più vasto e richiede controlli anche sulle frazioni di Bosco luganese, Cimo, Iseo e Gaggio".
Insomma, si chiede di pattugliare tutto il territorio e non solo quei pochi e trafficatissimi metri di cantonale che permettono di fare non poca cassetta. "La Polizia non deve partire dal presupposto che le multe debbano coprire i loro costi. Devono perseguire le persone che infrangono la legge" sottolinea Alberti.
Ora, è di dominio pubblico che non ci sono più controlli a Bioggio. Non si teme di diventare una zona franca per i pirati della strada? "No, chiederemo alla Polizia di fare comunque dei controlli - afferma il sindaco di Bioggo - il nostro scopo non era quello di eliminarli, ecco la ragione per la quale deploriamo la fuga di notizie, doveva rimanere una richiesta interna. Abbiamo chiesto sì di sollevare momentaneamente i radar, di andare a fare controlli mirati dove gli automobilisti vanno troppo veloci e poi una serie di altri controlli sul territorio".
Lei deplora la fuga di notizie ma è anche candidato al Gran Consiglio, questa notizia le porterà vantaggi non crede? "Può essere ma non era il nostro scopo - sottolinea Alberti - tanto è vero che la lettera è stata scritta oltre un mese fa. È possibile che questa vicenda mi possa portare voti, ma non era questo l'intento della lettera, perché altrimenti l'avremmo resa pubblica già un mese fa".
Maggiori dettagli nell'edizione odierna del TG di Teleticino
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata