
Il 22 marzo il governo Draghi decise il taglio delle accise sui carburanti. Da quel giorno per i distributori di benzina ticinesi è iniziato un Annus horribilis. Ma qualcosa è cambiato dal 1. dicembre, quando il nuovo governo Meloni ha deciso di diminuire gli sconti sulle accise dei carburanti. “Qualcosa è cambiato, abbiamo visto timidi segnali di ripresa”, ha affermato a Ticinonews Luca Giampietro, Ceo di City Carburoil. “Resta ancora una differenza di 18 centesimi, una cifra ancora importante, ma sembra che lentamente la situazione stia migliorando”.
“Sulla fascia di confine fino al 90% di riduzione”
Il Ticino è un Cantone di confine, ma all’interno del proprio territorio ci sono regioni più e meno confrontate con il “turismo del pieno”. In quali zona la problematica è stata maggiore? “A soffrire sono sempre le zone di confine, dove abbiamo avuto una riduzione di quasi il 90% delle vendite di carburanti”, ha spiegato Giampietro, aggiungendo che “nelle regioni interne la contrazione è stata del 30-35%. La situazione sta migliorando più velocemente dal Ponte Diga di Melide in su, mentre nelle zone di confine del Mendrisiotto e del Locarnese si fa ancora fatica”.
“Una decina di chiusure”
Un periodo difficile per i distributori ticinesi, tanto che “una decina di stazioni di servizio hanno dovuto chiudere e altri, nelle fasce di confine, stanno tirando a campare facendo fronte ai propri risparmi. Per tutti l’obiettivo è quello di restare aperti, ci aspettiamo che l’Italia non possa mantenere a lungo questo taglio sulle accise che costa centinaia di milioni di euro ogni mese”.