
Marco Vitali, ex ciclista professionista e attuale presidente di ProVelo Ticino, è molto chiaro: Lugano, a livello di piste ciclabili, è indietro anni luce rispetto al resto della Svizzera. "Il problema" spiega ai microfoni di TeleTicino, "è che non viene garantita la sicurezza a chi pedala e quindi bisogna fare assolutamente di più: implementare, creare spazi. Ci sono ciclisti, per esempio, che passano sulla strada perché il percorso ciclabile è tortuoso e difficile da affrontare. Finisce per collidere con quello dei pedoni".
Ciclisti che sfrecciano lungo la carreggiata contendendosi con le vetture il poco spazio disponibile, o lungo i marciapiedi zigzagando fra i passanti sono immagini all'ordine del giorno. Le poche piste ciclabili presenti spesso immettono direttamente sui marciapiedi o sono mal segnalate.
"Purtroppo siamo messi molto male" continua Vitali. "Probabilmente Lugano è la città messa peggio in Svizzera. E questo si riflette anche nella mobilità. Le bici sarebbero solo, forse le statistiche sono vecchie, il 2% della mobilità, mentre nel resto della Svizzera sono il 6-7%".
Il problema è noto, tanto che il Municipio di Lugano nel 2017 ha approvato un piano comunale dei percorsi ciclabili. Concretamente? 70 km di percorsi ciclabili, di cui 45 di realizzazione prioritaria in 7-10 anni.
"Sono sempre legati al fatto che per poter fare questi interventi bisogna occupare degli spazi che sono altrimenti occupati" spiega il municipale Angelo Jelmini, sempre ai microfoni di TeleTicino. "Bisogna andare a sopprimere anche qualche posteggio e magari tagliare anche qualche pianta, che non è sempre bellissimo. Purtroppo la soluzione di ampliare gli spazi che non ci sono, con le bacchette magiche, non esiste. Quindi bisogna veramente ponderare e capire che scelte fare".
Insomma l’operazione non è facile ne scontata: l’idea c’è, sulla carta, ma metterla in pratica è un altro paio di maniche.
Maggiori dettagli nel servizio di TeleTicino
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