Ticino
Bellinzona, tensioni alla manifestazione Pro-Pal
Redazione
2 giorni fa
Due persone sono venute alle mani. Uno, con la bandiera di Israele, sembra essersi presentato tra i manifestanti: "Provocazioni", le definisce Gianfranco Cavalli del Coordinamento Unitario a sostegno della Palestina.

Momenti di tensione a Bellinzona durante la manifestazione a sostegno per la Palestina. Nelle immagini riprese da Ticinonews si vedono due persone che sono venute alle mani. Gianfranco Cavalli del Coordinamento Unitario a Sostegno della Palestina commenta in diretta l’accaduto parlando di “provocatori”: "Spesso si dice che le nostre manifestazioni siano violente, ma ci capita non di rado di avere questo tipo di provocazioni alle nostre manifestazioni. Noi cerchiamo sempre di fermare subito le liti per portare avanti il nostro messaggio”. Dalle immagini sembra che una persona con una bandiera di Israele si sia presentato in mezzo ai manifestanti. Poco dopo sul posto è arrivata anche una ambulanza ma non è certo che la persona soccorsa facesse parte della manifestazione. La Polizia è dovuta intervenire per garantire l’ordine. Da segnalare che in poco tempo la situazione era tornata alla normalità.

"Prendere esempio dalla lotta palestinese"

Gianfranco Cavalli ha poi ribadito gli obiettivi della manifestazione: “Ribadiamo la nostra solidarietà con il movimento in tutta Italia. Si sta prendendo esempio dalla resistenza del popolo palestinese in lotta in questo momento contro il genocidio e gli attacchi di Israele. La nostra azione è un’azione di denuncia e per mandare un segnale alla politica. È possibile fare qualcosa, nonostante quello che abbia detto Ignazio Cassis. Lui dice che il potere della Confederazione è poca, ma ci sono delle aziende in Svizzera che collaborano con Israele". Cavalli ha poi ricordato che "nella lotta palestinese, il boicottaggio, chiedere il definanziamento di alcune aziende e chiedere delle sanzioni, sono delle vie possibili. Il movimento è nato negli anni ’80 e ora, con la situazione degenerata, chiediamo di fare un passo in più. Ci sono dei paesi che stanno riconoscendo lo Stato di Palestina".