
Dopo anni d’attesa la nuova casa anziani comunale di Bellinzona è praticamente in dirittura d'arrivo. Mancano l’arredo interno, il giardino e l’ultima pulizia ma il grosso è ormai fatto.
Come riferisce il Corriere del Ticino, i primi residenti potranno iniziare trasferirvisi verosimilmente a partire da lunedì 3 ottobre, dopo l'ultimo collaudo previsto per settembre.
L’apertura si concretizzerà con alcuni anni di ritardo, dovuti ai ricorsi del vicinato che aveva ritenuto il progetto progetto - firmato dagli architetti Nicola Probst e Michele Gaggini - troppo invasivo per il quartiere, e circa quattro mesi più tardi delle previsioni fatte una volta partiti i lavori il 6 novembre 2013. La spesa finale è di 23 milioni di franchi - di cui 9 sussidiati dal Cantone - contro i 21 preventivati inizialmente.
La struttura, denominata "Residenza Pedemonte" sarà diretta da Riccardo Lüthi, e conterà 76 posti letto, distribuiti sui tre piani. La struttura è stata edificata sul terreno di 4'500 metri quadrati tra Salita Mariotti e via Pantera. La produzione di calore avverrà tramite una termopompa che pescherà acqua di falda e per la produzione di acqua calda si farà capo ai collettori solari."Si dovrebbe quindi essere in linea con l’aggiornamento del preventivo effettuato nel corso del cantiere con l’indicizzazione delle varie voci al rincaro e l’adattamento del progetto agli standard Minergie del 2011", ha sottolineato al Corriere del ticino il capodicastero Opere pubbliche Christian Paglia.
Il capo del Dicastero sanità e socialità dell’Esecutivo bellinzonese Giorgio Soldini ha invece confermato come a livello di personale l'organico sia praticamente al completo: "Mancano solo alcune figure specifiche".
Passando ai futuri residenti sono state contattate centinaia di famiglie, con priorità alle persone domiciliate a Bellinzona che si trovavano già in lista d’attesa e pertanto più urgentemente bisognosi di una sistemazione (ca. 20-25 persone).
In seguito è stata chiesta la disponibilità a un eventuale ritorno volontario degli ospiti che si trovano già ricoverati in istituti medicalizzati fuori Cantone e infine è stato dato spazio ai circa 200 casi di cittadini bellinzonesi che si sono annunciati negli ultimi anni.
Se dovessero restare dei posti liberi, si darà spazio ad anziani degli altri dodici Comuni che entro il 2017 dovrebbero aggregarsi alla Nuova Bellinzona, ricorso al Tribunale federale permettendo.
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