
"La posa di pareti antirumore à la carte non è giustificata e neppure necessaria". Ciò è quanto sentenziato dal Tribunale Amministrativo Federale (TAF) che ha respinto il ricorso di una donna che si opponeva al progetto di risanamento fonico del tratto di autostrada situato tra gli svincoli di Bellinzona sud e Bellinzona nord.
L'oppositrice sosteneva che tale progetto avrebbe "fatto rimbalzare verso la sua abitazione il rumore dei veicoli in transito lungo l'autostrada". La richiesta della donna, la cui abitazione è situata ad una quota maggiore rispetto all'autostrada, era quella di far costruire davanti alla propria abitazione una protezione antirumore alta 3 metri e lunga 45.
Tale richiesta, in passato già ritenuta ingiustificata dal DATEC, ha visto l'opposizione anche del Tribunale Amministrativo Federale. Per i giudici infatti "i valori limite delle immissioni foniche sono stati rispettati e quindii la posa di un riparo fonico di fronte alla casa della donna non è necessaria".
Se la signora non si dovesse appellare al Tribunale federale di Losanna potranno così cominciare i lavori per tale progetto che prevede la costruzione di 4 chilometri di ripari fonici nelle zone residenziali di Bellinzona, Sementina e Monte Carasso. Costo dell'investimento: 140 milioni di franchi.
Lo riferisce l'edizione odierna del CdT.
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