
“Gli assorbenti non sono beni di consumo, ma di prima necessità”. In tal senso la Gioventù Socialista Ticino ha sviluppato negli scorsi mesi un progetto che chiede al Consiglio di Stato ticinese, con una lettera che sarà consegnata il 17 gennaio, la messa a disposizione gratuita di prodotti igienici per le mestruazioni nelle scuole pubbliche cantonali. L’obiettivo – spiega la Giso – “è quello di rendere accessibile a chi ne ha bisogno i prodotti mestruali nelle scuole cantonali, quali scuole medie, scuole medie-superiori e istituti formativi professionali”.
Beni di prima necessità o beni di consumo?
I prodotti mestruali non sono riconosciuti ancora come beni di prima necessità, quali sono in realtà, bensì come beni di consumo e perciò sono tassati con l’IVA al 7,7%. Essi – proseguono - costituiscono quindi un onere finanziario considerevole per le persone che ne fanno uso. L’impossibilità economica di accedere ad assorbenti adeguati è detta “precarietà mestruale”, un fenomeno sottovalutato e non sufficientemente monitorato che spesso porta all’uso di prodotti inadatti, che possono causare gravi problemi di salute”. Le mestruazioni sono conseguenti al funzionamento fisiologico del corpo umano: quindi per questo motivo per la Giso non devono rappresentare un privilegio e non devono mettere a rischio la salute. Il dover acquistare i prodotti igienici ad un costo elevato rappresenta però “una discriminazione sociale e aggrava la discriminazione di genere, in quanto la maggior parte delle persone con le mestruazioni sono donne”. La messa a disposizione gratuita di prodotti mestruali nei luoghi di formazione – ha spiegato Yannick Demaria della Giso - ha come obiettivo “la definitiva cancellazione di vecchi pregiudizi - che di fatto perpetuano una discriminazione di genere - e la garanzia che ogni persona, in ogni momento, possa avere accesso alla necessaria protezione, indipendentemente dalle sue disponibilità finanziarie”.
Gli esempi in Svizzera e all’estero
Sia a livello federale sia a livello cantonale sono già state presentate mozioni e interpellanze, e diversi cantoni o città come Zurigo, Berna, Basilea, Giura, Ginevra e Vaud hanno già applicato la distribuzione gratuita. Allo stesso modo Scozia, Kenya, Uganda, Sud Africa, Botswana, Zambia e Nuova Zelanda. “Ora tocca anche al Ticino!”, sottolineano.
Progetto che viene sostenuto
Il progetto della GISO ha ottenuto appoggio da più fronti: il SISA (Sindacato indipendente studenti e apprendisti), tutti i Comitati studenteschi delle scuole medie-superiori cantonali, l’Assemblea studentesca della CPC di Massagno, l’Assemblea degli allievi e delle allieve della scuola media di Bellinzona 1 e il Gruppo Genitori Alta Leventina hanno firmato la lettera al Consiglio di Stato. Anche i partiti giovanili delle Giovani Verdi, Gioventù Comunista e Generazione Giovani sostengono il progetto.
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