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"Basta code al Gottardo", i Verdi liberali chiedono il pedaggio
Redazione
2 anni fa
Lanciata una petizione online con cui si chiede sostegno per introdurre un pedaggio con tariffe variabili in base al traffico: "Triplicate le ore di traffico al portale nord, è una situazione insostenibile".

Mentre la fila di auto comincia a ingrossarsi davanti al portale sud del San Gottardo per il rientro dall'Ascensione (alle ore 15 si contano circa 8 km di coda), i Verdi liberali, riuniti oggi in assemblea a Lugano, hanno lanciato la petizione online "Basta colonne al San Gottardo". Il partito vuole in particolare raccogliere sostegno per chiedere al Consiglio di Stato di valutare, assieme alle autorità competenti, di introdurre un pedaggio per il transito dei valichi alpini secondo alcuni principi. "ll Canton Ticino e i ticinesi soffrono sempre di più delle colonne al tunnel del San Gottardo", sottolineano in una nota odierna. "I dati lo confermano, le ore di traffico annue al portale nord del San Gottardo sono più che triplicate. Nel 2022, ad esempio, i veicoli hanno sostato sull'autostrada urana per più di 1800 ore, nel 2012 erano meno di 600 ore. La situazione sta diventando insostenibile per il Canton Ticino e il Canton Uri con conseguenze gravi dal punto di vista ambientale, economico e sociale".

La proposta del pedaggio

Tramite la petizione, i Verdi liebrali chiedono in particolare di introdurre un pedaggio "free flow", ovvero con tariffe fortemente variabili a dipendenza delle previsioni del traffico che, come noto, è più alto durante determinati periodi, come Pasqua o i ponti di maggio. Un pedaggio che il partito vorrebbe venisse integrato in un progetto che includa altri valichi alpini. Inoltre i Verdi liberali chiedono chiare eccezioni per i residenti e le aziende che attraversano regolarmente i valichi alpini per motivi professionali, così come misure compensatorie per i residenti "qualora dovessero essere svantaggiati".

Nomine del nuovo comitato

Non si è però parlato solo di traffico durante l'assemblea odierna. È stato infatti nominato il comitato direttivo 2023/2024, che allarga il numero di membri da 15 a 16 con ben sei nuovi nomi: la Gran Consigliera Sara Beretta Piccoli, Arik Fallet, Claudine Giovannoni, Mirko Bianchi, Claude Birrer e Martin Markovic. Riconfermato anche il presidente cantonale Stefano Dias: "I Verdi Liberali sono in ascesa in Ticino, ci tocca lavorare per confermare i buoni risultati ottenuti durante le elezioni e continuare ad allargare la nostra base sul territorio", ha dichiarato. Il vice-presidente rimane Mario Borsese.

Sguardo alle federali 2023

Partendo dallo slogan "pensare con coraggio", i Verdi Liberali hanno quindi anche lanciato la corsa per le elezioni federali di ottobre, senza congiunzioni con altri partiti. Saranno due le liste per la corsa al Consiglio nazionale: una composta da otto candidati dei Giovani Verdi Liberali Ticino (GVLT) e otto candidati/e per il PVL. Non vengono svelati i nomi, che non sono ancora definitivi, ma saranno comunicati nelle prossime settimane.

Tre sì per gli oggetti federali in votazione il 18 giugno

Infine spazio è stato dato per le votazioni del prossimo 18 giugno. Il partito si è espresso a favore della legge sul clima, all'imposizione minima OCSE e alla legge Covid. Per quanto riguarda i temi cantonali, i delegati si sono espressi a favore dell'approvazione della modifica della legge sull'apertura dei negozi, mentre hanno lasciato liberà di parola sugli sgravi alle famiglie (modifica della legge tributaria).