
1’438 cittadini scrivono all’Ordine dei Medici per esprimere il loro dissenso in merito alla sospensione temporanea dall’Ordine e dalla Fmh il Dottor Roberto Ostinelli. “Ha sostenuto l’importanza della prevenzione, delle cure tempestive, la necessità di una comunicazione chiara, ma pacata, disapprovando la narrazione sensazionalistica, volta ad alimentare la paura nella popolazione”, scrivono i “Cittadini indignati” che si domandano che “cosa si possa rimproverargli”.
Il Dottor Ostinelli, lo ricordiamo, era stato sospeso “per il suo comportamento sui social network, e in particolare per aver, nel periodo della prima ondata pandemica di COVID-19 e lungo tutta la seconda, diffuso su YouTube e Facebook, attraverso numerosi post pubblici, le proprie opinioni sul virus COVID-19, sulle strategie per combatterlo e sugli effetti dello stesso, gettando sistematicamente discredito sull’operato delle autorità politiche e sanitarie, del medico cantonale, degli ospedali e dei medici sul territorio”.
Ma i firmatari della lettera aperta “diffidano di un Ordine dei medici che tacita, con metodi che ricordano la dittatura, un medico che esprime una voce fuori dal coro. La sua è anche la voce di moltissimi cittadini, anche a noi state facendo un grave affronto con il vostro agire”.
I “Cittadini indignati” inoltre, reputano fondamentale “riconoscere gli errori di comunicazione della “task force” governativa e dei media in generale” parlando di “martellamento mediatico al limite del terrorismo psicologico”, di “informazioni parziali”, la volontà di “tenere alta l’allerta” e, infine, di “informazioni contradditorie”.
E aggiungono: “Siamo stanchi di sentirci dare ordini contraddittori, i cui risvolti allarmanti sono sotto gli occhi di tutti. Le misure sono fonte di disagio psicologico, soprattutto nei nostri bambini e nei nostri giovani; stanno distruggendo la nostra economia, quella delle famiglie e dei piccoli artigiani, creando disastri sociali”.
Per questo motivo i quasi 1’500 cittadini firmatari chiedono “un approccio alla salute omnicomprensivo di tutti questi aspetti e rispettoso dei diritti umani. Chiediamo trasparenza, integrità e pluralità. È così che si costruiscono la fiducia e la credibilità, in un paese democratico”.
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