
Questo pomeriggio a Bellinzona, attivistə di Sciopero per il Clima hanno affisso striscioni di protesta in vari punti della città per denunciare le responsabilità della multinazionale mineraria Glencore. L’azione vuole mettere in luce il ruolo dell’azienda in gravi violazioni ambientali e dei diritti umani nei Paesi del Sud globale, come il finanziamento di gruppi paramilitari, lo sfruttamento del lavoro minorile nelle miniere di cobalto e rame nella Repubblica Democratica del Congo e l’emissione dell’1% dei gas serra a livello mondiale. Gli attivisti rimproverano inoltre Glencore di fare causa agli Stati che cercando di difendere l'ambiente.
Il commercio di carbone con Israele
Parte della denuncia riguarda anche il coinvolgimento dell’azienda nel commercio di carbone con Israele: secondo gli attivisti, Glencore avrebbe fornito 1,5 milioni di tonnellate di carbone, contribuendo a circa il 17,5% dell’energia elettrica israeliana, usata anche per alimentare infrastrutture militari e insediamenti illegali nei Territori Occupati. Gli attivisti definiscono questo sostegno una complicità nel “genocidio del popolo palestinese” e invitano la società civile svizzera a "mobilitarsi e a costruire insieme una resistenza collettiva per la giustizia ambientale, climatica e sociale".