
Chissà che faccia devono avere fatto le Guardie di confine che, in luglio, hanno fermato un giovane varesino che studia a vive in Ticino, il quale stava attraversando la dogana con la sua auto.
All'interno del baule si trovava infatti un pitone vivo, che il giovane aveva importato illegalmente in Italia con l'intenzione di portarlo a casa sua in Ticino.
L'animale è però stato sequestrato e nei confronti dello studente è stata aperta una procedura.
A riferire dell'anomalo episodio è il Corriere del Ticino, in un articolo in cui si fa il punto sull'importazione illegale di animali insieme al funzionario dell'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria Riccardo Pierallini.
Quest'ultimo spiega che durante l'estate le Guardie di confine hanno sequestrato pure degli uccelli esotici, dei pappagalli, tra cui dei kakariki, e una tartaruga di terra del genere Testudo.
Secondo Pierallini, ultimamente il fenomeno dell'importazione illecita di animali (non muniti di regolare documentazione CITES) sta registrando una crescita.
Il funzionario ricorda quindi che non basta dichiarare alle guardie cosa si sta trasportando. Entro 48 ore da quella dichiarazione è necessario presentarsi all'Ufficio CITES di Chiasso e presentare i vari certificati per ottenere il documento valido per l'importazione. Chi non lo fa rischia il sequestro dell'animale (anche a distanza di anni, se scoperto), una multa e un procedimento penale.
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