
Ben un secolo fa il classico tricorno della posta suonava le sue prime note sulle strade svizzere. L’installazione dei clacson fu dettata dai troppi incidenti capitati da quando oltre agli autopostali, sempre più svizzeri potevano permettersi un’auto privata. Ma i corni a mano azionati dai conducenti, installati nel 1919, erano un po’ troppo deboli, così nel 1924 fu introdotto il corno a tre suoni alimentato da un compressore elettrico capace di sprigionare 120 decibel. Si potrebbe pensare che senza il classico pi-po-pa una posta non sia tale.
"È la nostra identità"
Oggi il tricorno è però installato su circa 700 dei 2300 autopostali che circolano in Svizzera. Si tratta di quei mezzi che percorrono le strade postali di montagna. Ma il corno, simbolo stesso dell’azienda, è disegnato su tutti i mezzi. "Il tricorno è un emblema, il nostro simbolo, anche un po’ la nostra storia e la nostra radice", dichiara a Ticinonews Francesco Sorci, responsabile del deposito di Tesserete di Autopostale SA. "Non soltanto dal lato folcloristico, ma è proprio un segno tangibile della nostra presenza sul territorio. Lo si può trovare in Capriasca, ma anche in Svizzera romanda e tedesca. È la nostra identità".
Un marchio registrato
Le note - Do diesis, Mi e La - sono ispirate dall’ouverture del Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini. E sono tanto preziose che il tricorno è un marchio registrato. Così quando un autopostale viene dismesso il corno, prodotto in ottone, viene smontato. Un suono a cui è legata un po’ tutta la popolazione svizzera, così le richieste di suonarlo non mancano mai. "Soprattutto il turista richiede di suonarlo anche fuori contesto, però si riallaccia anche a dei ricordi da bambini alle gite che riemergono dopo anni salendo sull’autopostale", spiega Sorci. "I bambini lo suonerebbero sempre, però anche in questo caso ci vuole equilibrio: viene usato soprattutto nella parte montana, ma si cerca di non essere invadenti, perché il suo utilizzo deve essere mirato, senza prevaricare sulle persone che vivono in montagna".
"È ancora attuale"
Ma un corno vecchio 100 anni è ancora attuale su mezzi che diventano sempre più moderni? Addirittura i più recenti hanno eliminato gli specchietti retrovisori e montato al loro posto delle telecamere. "Il tricorno si sente anche dalla distanza, quindi suonato in certi punti della valle per chi dall’altra parte è in bicicletta o in moto, si lascia un po’ il gas o sta attento, perché si sa che arriva un autopostale", afferma Sorci. Infine, secondo il responsabile del deposito di Tesserete, il tricorno ha un suono molto forte e riconoscibile che dà una certa sicurezza: "Non penso che sia passato, ma penso che sia ancora attuale", conclude Sorci.