Sanità
Aumento della franchigia minima, Cereghetti: "Un atto sconsiderato nei confronti dei malati"
Redazione
un mese fa
Secondo l’ex capo dell’Ufficio assicurazione malattia del DSS, la misura è particolarmente grave perché implica una progressione. "Ciò implicherà un’inevitabile crescita dei costi della malattia”.

Arrivano le prime reazioni dopo la decisione del Parlamento di aumentare la franchigia minima di cassa malati. Ai nostri microfoni l’ex capo dell’Ufficio assicurazione malattia del DSS Bruno Cereghetti lo ha definito “un atto sconsiderato” nei confronti delle persone malate, le quali “sono doppiamente punite: da un lato, appunto, perché malate, mentre dall’altro sono penalizzate sotto il profilo economico”. Ma la misura, aggiunge Cereghetti, “è particolarmente grave perché implica una progressione: si tratta di un disegno di franchigie progressive, che aumenteranno sempre con il tempo, con un’inevitabile crescita dei costi della malattia”. Adesso “attendiamo di vedere cosa proporrà il Consiglio federale. Dopodiché, ci sarà sicuramente la via del referendum, che per quanto mi riguarda è benvenuto”.

"A costare è la malattia"

Cereghetti non è quindi d’accordo con l’argomento dei favorevoli di rafforzare la responsabilità individuale. “È la narrazione fantasiosa secondo cui ci sono persone che si recano troppo spesso dal medico, creando dei costi della malattia. Se ne parla moltissimo, ma non ci sono mai stati dei fatti concreti che possano aver suscitato il legittimo dubbio che si vada in questa direzione”. Anche perché “ci sono senz’altro individui che corrono troppo spesso dal medico, ma se sono sani, generano unicamente i costi della visita medica e tutto finisce lì”. I veri problemi “sono dei malati. La salute costa poco, è la malattia, purtroppo, a pesare molto”, conclude Cereghetti.

 

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