
Un quarto dei barattoli in vetro riempiti con alimenti immersi nell'olio e sigillati con guarnizioni del coperchio in Pvc contiene una percentuale di plastificanti troppo elevata. Lo indicano analisi eseguite dall'Associazione dei chimici cantonali svizzeri. “Le non conformità, che implicano il rilascio di un quantitativo eccessivo di sostanze nell’alimento, sono ancora elevate”, dice a Ticinonews il direttore del Laboratorio cantonale Nicola Forrer. “Nei quantitativi che sono stati ritrovati in questa campagna non c’è comunque un pericolo diretto per la salute del consumatore”. Tuttavia queste sostanze, che fanno parte della famiglia dei plastificanti, “sono evitabili nell’alimento e quindi per un principio di precauzione vanno limitate al minimo”.
Guarnizioni “problematiche”
Le guarnizioni del coperchio in Pvc sono problematiche per le conserve contenenti olio. A causa delle loro proprietà chimiche, i plastificanti utilizzati nella guarnizione possono essere assorbiti dal contenuto oleoso e contaminare gli alimenti. L'uso di questi coperchi non è vietato in Svizzera. Tuttavia, è necessaria una particolare cautela nella scelta dei plastificanti utilizzati a questo scopo. Il problema è noto da anni all'industria alimentare. L'alternativa è costituita da guarnizioni per coperchi non in Pvc.
Ci vuole attenzione da parte di tutti
Le autorità preposte al controllo degli alimenti avevano già svolto indagini di questo tipo anni fa e avevano emesso numerose denunce. Anche nell'indagine attuale è stato necessario scartare “troppi campioni” a causa del materiale di tenuta non adatto. Alcuni alimenti erano “massicciamente” contaminati da plastificanti. Questi prodotti hanno dovuto essere ritirati dalla vendita. Ad essere interessati da alti livelli di plastificanti sono soprattutto i produttori più piccoli e quelli provenienti dall'estero. Questi ultimi hanno prestato poca attenzione all'utilizzo di coperchi adeguati per i barattoli di vetro. “C’è ancora una consapevolezza insufficiente su quella che è la giusta scelta delle guarnizioni in base all’alimento”, precisa Forrer. E non sono solo i produttori a dover prestare attenzione...”Il principio che vale per loro deve essere applicato anche dal consumatore che riutilizza il barattolo. È necessario badare a quello che era lo scopo del contenitore. Se era destinato al miele o alla confettura, non lo si deve usare, ad esempio, per metterci un pesto o della verdura sott’olio, perché è stato prodotto per un contatto con un alimento zuccherino e non grasso. Bisogna riutilizzarlo con la stessa categoria di alimenti”, conclude Forrer.
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