Ticino
Ascona: “Molte lettere negative, ma continuiamo”
Marco Jäggli
4 anni fa
Intervista con il sindaco Luca Pissoglio sulle motivazioni dell’obbligo delle mascherine all’aperto e su come questo verrà applicato nel concreto: “Ci piacerebbe uniformità a livello cantonale”

Dopo discussioni in diversi comuni ieri Ascona è stata la prima località a introdurre ufficialmente l’obbligo della mascherina in alcune aree specifiche, dove si teme la presenza di assembramenti con l’arrivo della bella stagione. Misura poi confermata a sostenuta dal Consiglio di Stato, che la trova un buon modo per prevenire in modo mirato l’aumento dei contagi. Teleticino ha intervistato il sindaco Luca Pissoglio, forte sostenitore della decisione nonostante, racconta, non tutte le reazioni siano state positive.

Perché l’obbligo delle mascherine all’aperto?
“Perché lo dice l’ordinanza e perché abbiamo visto negli ultimi giorni e negli ultimi weekend un forte afflusso di turisti e ticinesi in piazza ad Ascona. Abbiamo visto le code ai take away, senza distanziamento sociale, allora ci siamo preoccupati e abbiamo deciso di mettere in atto questo obbligo di mascherina proprio a salvaguardia della salute dei nostri cittadini ma anche dei turisti, che ora possono arrivare ad Ascona in tutta sicurezza.

Ma dove vige quest’obbligo? In tutto il comune? Se uno esce alla sera con il cane deve avere indosso la mascherina o rischia la multa?
“Assolutamente no. Come da ordinanza è nel nucleo, sulla piazza e al parco gioco del Parsifal. Tutto il resto dell’area del Parsifal peraltro è libero, ma le zone dove ci sono assembramenti sono le viuzze del borgo e la piazza”.

Secondo alcuni studi è difficile contagiarsi all’esterno, non si sta esagerando?
“Come ha detto anche il Presidente del Governo ci sono delle direttive che vengono dal Consiglio federale e noi le seguiamo. In questi mesi e in questo anno abbiamo sentito specialisti dire tutto il contrario di tutto, noi vogliamo restare sul sicuro e manteniamo questa direzione.

Non teme che qualcuno possa snobbare Ascona dopo questa misura?
“Questa imposizione c’è già a St.Moritz e a Zermatt, paesi paragonabili turisticamente al nostro, e non mi sembra di aver sentito da quelle parti di una diminuzione del turismo. Abbiamo ricevuto oggi molte mail positive ma anche molte negative, di persone che ci dicono che non verranno ad Ascona perché non vogliono mettere la mascherina. Ci dispiace che la vedano così ma noi abbiamo pensato anche al loro bene e a quello della nostra popolazione, per avere un’Ascona ‘Covid free’ pronta ad accogliere tutti i turisti che vogliono venire”.

Il Presidente dei commercianti di Lugano ci aveva detto “o tutti o nessuno”, per non sfavorire nessun comune. In questo senso lei auspicherebbe una misura a livello cantonale?
“Sicuramente un’uniformità nel cantone sarebbe benvenuta, perché se la gente evita di mettere la mascherina ad Ascona ma poi va in piazza a Locarno si troveranno tutti assembrati lì. Se ci fosse uniformità sarebbe anche più sicuro”.

In che modo farete rispettare questa regola?
“Il nostro sarà un invito, non vogliamo diventare militareschi, anche perché come sappiamo non si possono prendere provvedimenti amministrativi ma solo denunce alla magistratura. Quello non vogliamo assolutamente farlo e ci aspettiamo collaborazione da parte della popolazione”.

Questo vuol dire che ci sarà qualcuno che sorveglierà o lascerete al buonsenso?
“Ci saranno sicuramente gli ausiliari di polizia che inviteranno chi non mette la mascherina a metterla. Avendo un corpo di polizia numeroso possiamo garantire la presenza di almeno una pattuglia tutto il tempo”.

Da quanto ci scrivono i nostri ascoltatori, comunque, sembra siano molti i messaggi positivi al riguardo di questa misura.
“Questo mi fa molto piacere perché ne abbiamo ricevuti tanti negativi, noi siamo comunque convinti della nostra scelta”.

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