
Il domenicale Il Caffé torna sullo scandalo Argo 1 e sul fuoco di fila che ha investito il PPD (in particolar modo il ministro Paolo Beltraminelli e il presidente Fiorenzo Dadò) nelle ultime settimane, evidenziano come proprio questo 'accanimento' contro il partito rischia di "lasciare in ombra la responsabilità diretta dei funzionari PLRT che hanno gestito il mandato da 3,4 milioni di franchi (ma non solo)".
"Nessuno sembra più ricordarsi di Claudio Blotti (fino a settembre 2016 direttore della Divisione dell'azione sociale) e Renato Scheurer (responsabile, poi esautorato, dell'Ufficio del sostegno sociale), i veri protagonisti del caso Argo 1", si legge. Entrambi, rimarca ancora il Caffé, sentiti nel maggio scorso dalla Sottocommissione vigilanza hanno dato una versione del tutto diversa su un elemento chiave, ovvero se fossero o meno consapevoli dell’illegalità del mandato alla Argo 1.
A scrivere l’ultimo capitolo "è Renato Bernasconi, subentrato allo stesso Blotti". "È dunque nell'ecclave PLRT della Divisione sociele che nasce e incancrenisce lo scandalo Argo 1", conclude il domenicale.
Il Mattino della Domenica: "Il PLRT vuole il secondo seggio, magari proprio quello del PPD"
Ancora più diretto il j'accuse del Mattino della Domenica: "Perché il solitamente garantista ex partitone parte all’assalto del Beltrasereno?", si chiede il domenicale leghista.
I motivi possono essere due: "a) per distogliere l’attenzione dal fatto che i funzionari dirigenti coinvolti nello scandalo Argo 1 sono tutti esponenti del PLR! b) Il sogno proibito dei liblab è quello di riconquistare il secondo seggio in governicchio. L’optimum sarebbe, per loro, portarlo via all’odiata Lega. Ma, in alternativa, perché non puntare alla cadrega uregiatta, che “scanchigna” più che mai?"
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