Acqua
Approvvigionamento idrico, Veronesi: "Il Ticino è un esempio che va seguito"
Redazione
un anno fa
Per approfondire il tema dell'approvvigionamento idrico a livello cantonale (in occasione della giornata mondiale dell'acqua) abbiamo sentito il Capo dell’Ufficio della protezione delle acque e dell’approvvigionamento idrico Mauro Veronesi, a cui abbiamo chiesto quali siano gli effetti del cambiamento climatico sull'approvvigionamento idrico.

In occasione della giornata mondiale dell'acqua sono stati numerosi gli appelli e le azioni di sensibilizzazione lanciati a livello globale per tutelare e riconoscere l'importanza di questo bene prezioso. Una tematica affrontata anche a livello cantonale, per cui si è valutata la situazione attuale. A livello svizzero, il Ticino rientra tra i Cantoni con le maggiori precipitazioni. Tuttavia, negli ultimi anni – spiega il Dipartimento del territorio in una nota - i cambiamenti climatici, hanno messo a rischio la disponibilità idrica. Per approfondire il tema a livello cantonale abbiamo raggiunto il Capo dell’Ufficio della protezione delle acque e dell’approvvigionamento idrico Mauro Veronesi, a cui abbiamo chiesto quali siano gli effetti del cambiamento climatico sull'approvvigionamento idrico.

“Si sta scombussolando il nostro approvvigionamento”

“È evidente che i cambiamenti climatici stanno scombussolando il nostro normale approvvigionamento. Le piogge sono sempre più irregolari, con un aumento di singole - ma grosse - precipitazioni. Si può affermare che stiamo vivendo inverni sempre più piovosi, seguiti però da estati sempre più siccitose”, ci ha spiegato Veronesi. Il Ticino in questo senso si è però mosso nella maniera giusta. “Dal 1994 noi spingiamo i Comuni a collaborare fra di loro, mettendo in rete i loro acquedotti e condividendo opere comuni”. In passato, ci dice sempre il Capo Ufficio, ogni Comune aveva il suo serbatoio, la sua sorgente e il suo pozzo, ma non era pronto a fronteggiare una crisi perché non aveva collegamenti a cui appoggiarsi. “Da oltre 30 anni promuoviamo quindi, come Cantone, la connessione degli acquedotti, garantendo così ai Comuni una ridondanza delle fonti”. Non dipendere quindi da una sola fonte, ma avere una seconda gamba a cui appoggiarsi in caso di necessità. “Penso in particolare a delle crisi di siccità come quelle del 2022, oppure degli inquinamenti come quello di Gudo, in cui sono state riscontrate elevate concentrazioni di Clorotalonil, che è un fungicida. Ma grazie a un collegamento che era stato ultimato nel 2023, Gudo può però rifornirsi dal Comune di Cugnasco. Senza questa connessione non sarebbe stato possibile”.

Temperature e cianobatteri

Il cambiamento climatico fa riferimento in particolare all’innalzamento delle temperature. Causa, queste ultime, dei cianobatteri? “I cianobatteri ci sono sempre stati nei nostri laghi. Tuttavia, con l’aumento delle temperature questa specie è favorita, con una conseguente crescita nel periodo estivo”. Questa specie trova infatti le condizioni ideali in acque calde, soppiantando altre specie di alghe non adatte a temperature elevate. “Il 2022 è stato un anno decisamente caldo e siccitoso, ma non abbiamo assistito a fioriture di alghe come avvenuto invece nel 2023. Quell’anno era infatti caratterizzato dal continuo intercalare fra temporali e periodi prolungati di temperature elevate”.

Depurazione acque luride

Per quanto concerne la questione depurazione acque luride, il Cantone ha licenziato questa mattina un messaggio riguardante un finanziamento, “e anche questa è una notizia importante per i nostri laghi. Con questo messaggio contribuiamo a ridurre gli apporti di nutrimento a lago, garantendo che i Comuni riescano a separare in maniera efficace la propria rete di canalizzazione. Evitando così che, quando piove tanto, le canalizzazioni miste scarichino nutrienti in eccesso nel lago”. Con questi investimenti è pertanto possibile ridurre i nutrienti destinati ai cianobatteri, evitando le fioriture a cui abbiamo assistito in passato. Sia a livello cantonale e comunale si punta quindi sulla sensibilizzazione. Ma quale ruolo ha il singolo cittadino? “Il singolo va sensibilizzato su un uso parsimonioso dell’acqua e deve capire che ci sono attività domestiche fonte di grossi consumi. Forse non ce ne si rende conto, ma - per citare una statistica - il consumo giornaliero domestico individuale è di 142L. Quindi, non è solo l’acqua che beviamo, ma tutta quella che consumiamo. Consumi su cui dobbiamo ancora intervenire”, ha concluso Veronesi.