
Apertus. Perché aperto, trasparente e multilingue. Ieri è stato pubblicato il primo modello linguistico della Svizzera realizzato su larga scala, con una collaborazione tra Losanna, Zurigo e Lugano, dove è stato allenato con il supercomputer del Centro Svizzero di Calcolo Scientifico (CSCS). Per capirne di più, abbiamo raggiunto la direttrice associata del CSCS, Maria Grazia Giuffreda. "Apertus è quello che quello che classicamente si chiama “modello base”, ovvero il modello che c’è alla base e su cui si possono poi sviluppare applicazioni di ogni genere tra cui anche chatbot estremamente sofisticati". Insomma, non va confuso per una risposta elvetica a ChatGpt. "C'è un modo per interagire con il modello, però no, non è la risposta svizzera ai chatbot delle Grandi Tech, non è questo il senso di Apertus. Poi sì, in futuro ne potrebbe essere sviluppato uno a partire da esso". C’è in effetti Swisscom che ha già detto di voler mettere a disposizione un’interfaccia che permetta la conversazione. E tra le lingue, non mancheranno svizzero tedesco e romancio.
Un modello affidabile e di cui aver fiducia
Aldilà di questo, la pubblicazione di Apertus è stata definita una pietra miliare d’innovazione, per due elementi in particolare: l’approccio scientifico che garantisce la riproducibilità, per cui sarà disponibile e aggiornato per almeno dieci anni (chi fa sviluppo può quindi stare tranquillo che non verrà abbandonato a breve), ma anche la necessità di creare una IA affidabile, di cui aver fiducia, e che non infranga nessuna legge (neanche di copyright, perché non raccoglie dati dall'internet). "La trasparenza permette di accertare che sia un modello affidabile, e una volta accertato le applicazioni possono essere tantissime, con un impatto sulla nostra vita, ad esempio nella giustizia o nella salute pubblica" ha spiegato Giuffreda. "Anche perché una volta che sappiamo che è qualcosa che funziona bene, che rispetta le leggi e che non ha le famose allucinazioni, è chiaro che diventa più facile per noi cittadini utilizzarlo e farlo con una certa fiducia". Chiaramente, in questo senso, è una risposta anche alla poca trasparenza dei sistemi commerciali dominanti, in primis USA e Cina. "Questo è il modo per garantire sovranità. Sviluppare dei modelli propri di cui abbiamo pieno controllo per cercare di capire, di creare e far crescere le competenze e le conoscenze a livello svizzero. In modo tale da mantenersi sempre all’avanguardia e competitivi".
Sono partite le IA weeks, 160 eventi in 24 città
Per quanto riguarda l’impatto e i consumi: per allenare Apertus il Centro ha consumato - si stima - quanto quattro trentenni svizzeri in un anno. Per il raffreddamento, invece, è stata usata, in modo circolare, l’acqua del Lago di Lugano. A confermarlo Giuffreda, che ricorda anche che il CSCS consuma al 100% energia verde, idroelettrica. Intanto, per testare e raccontare Apertus sono ora in corso le Swiss {ai} weeks, che da ieri e fino al 5 ottobre prevedono oltre 160 eventi in 24 città elvetiche. Anche in Ticino sono previsti degli appuntamenti, come quello del 22 settembre all’Asilo Ciani di Lugano ("Stato e prospettive dell’AI in Ticino: l’impatto su Imprese, Istituzioni e Società"), a cui parteciperanno numerosi attori istituzionali e privati per discutere di rischi e opportunità dell’AI nel nostro Cantone.