Negozi
Aperture domenicali regionali più flessibili, lanciata un’iniziativa interpartitica
©Chiara Zocchetti
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Redazione
6 giorni fa
L’iniziativa, firmata da deputati di più partiti, propone di adattare le quattro domeniche di apertura alle esigenze regionali per frenare e-commerce e spesa oltreconfine.

Contrastare la concorrenza dell’e-commerce e del turismo della spesa oltreconfine offrendo ai negozi ticinesi uno strumento in più per attrarre clienti. È l’obiettivo, come anticipato dal Corriere del Ticino, dell’iniziativa parlamentare interpartitica elaborata dal gran consigliere Gianluca Padlina (il Centro) e presentata il 17 settembre 2025, sostenuta da un gruppo trasversale di deputati in Gran Consiglio, tra cui Maurizio Agustoni (il Centro), Sara Beretta Piccoli (PVL), Andrea Censi (Lega dei Ticinesi), Lara Filippini (UDC), Cristina Maderni (PLR) e Roberto Ostinelli (HelvEthica Ticino), che propone una modifica mirata all’articolo 13 della Legge sull’apertura dei negozi (LAN).

Un mercato sotto pressione

Il commercio al dettaglio in Ticino è chiamato a reagire a una doppia sfida. Da un lato la crescita inarrestabile del commercio online, che durante la pandemia ha registrato un balzo del +27,2% nel 2020 e di un ulteriore +9,9% nel 2021, per un incremento complessivo del +40% in soli due anni. Dall’altro la ripresa del turismo della spesa in Italia, tornato già nel 2022 ai livelli pre-Covid e stimato in circa 500 milioni di franchi l’anno. A incentivare le scappate oltreconfine contribuiscono il franco forte e i costi in crescita per le economie domestiche svizzere, in particolare quelli legati alle casse malati. A questo si aggiungono i mutamenti climatici che allungano le stagioni turistiche: "sempre più alberghi e strutture ricettive rimangono aperti tutto l’anno, generando un potenziale di clientela che i negozi ticinesi faticano a intercettare con l’attuale rigidità normativa", sottolineano nel testo dell'iniziativa.

La proposta di modifica

Oggi la LAN prevede un massimo di quattro domeniche di apertura straordinaria decise in maniera uniforme per tutto il Cantone. L’iniziativa chiede di permettere al Dipartimento delle finanze e dell’economia di definire le quattro date tenendo conto delle differenze regionali e locali e delle richieste delle associazioni di categoria. "In questo modo, le aperture potrebbero essere collegate a eventi, manifestazioni o esigenze turistiche specifiche di singole zone, senza aumentare il numero complessivo delle domeniche e senza delegare decisioni ai singoli negozi". Per coordinare le richieste, i promotori propongono che siano le associazioni del commercio al dettaglio a raccogliere le istanze e a trasmetterle al Dipartimento, così da non gravare sull’amministrazione cantonale. Il progetto si ispira a esperienze già attuate in altri Cantoni, in particolare Basilea Campagna, dove le aperture domenicali vengono gestite in modo differenziato su base regionale. Secondo le indicazioni della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), una simile flessibilizzazione è pienamente compatibile con il quadro legislativo federale.

Prossimi passi

La proposta di modifica dell’art. 13 cpv. 2 della LAN prevede che «l’apertura generalizzata dei negozi possa essere concessa per un massimo di quattro domeniche all’anno, definite annualmente dal Dipartimento, tenendo conto delle differenze regionali e locali e delle richieste presentate dalle associazioni del settore del commercio al dettaglio». Il testo, se approvato dal Gran Consiglio e non sottoposto a referendum, entrerà in vigore il 1° gennaio 2026. Con questa iniziativa, i deputati promotori "puntano a dare ossigeno ai commerci ticinesi, offrendo maggiore flessibilità senza aumentare le domeniche di apertura, nella speranza di trattenere consumatori e turisti e contrastare la fuga di acquisti verso l’online e oltreconfine".