Ticino
Annullata la condanna di Matteo Cheda
Annullata la condanna di Matteo Cheda
Annullata la condanna di Matteo Cheda
Redazione
10 anni fa
Il giudice Siro Quadri non poteva condannare il giornalista per diffamazione nei confronti di Filippo e Franco Gianoni

La Corte di appello e di revisione penale, presieduta dalla giudice Giovanna Roggero-Will, ha accolto il ricorso di Matteo Cheda contro la condanna decisa nei suoi confronti nel novembre scorso dal giudice della Pretura penale Siro Quadri. Lo riferiscono i quotidiani ticinesi di oggi.

Il giornalista, difeso dall'avvocato Patrick Gianola, era stato ritenuto colpevole di diffamazione nei confronti di Filippo Gianoni e del padre Franco, per due suoi articoli pubblicati sui quotidiani ticinesi e per un volantino informativo sulla votazione per il trasferimento dell'IRB all'ex campo militare di Bellinzona.

Pubblicazioni risalenti al periodo 2010-11, nelle quali Cheda aveva etichettato l'allora municipale come "Cemento-Gianoni" o come "Soldoni Junior, figlio di Soldoni Senior."

Per quelle frasi era quindi stato condannato nel novembre scorso dal giudice della Pretura penale.

Ma la Corte di appello ha ritenuto che il giudice è incorso in una violazione del principio accusatorio, fondando la sua sentenza su fatti nemmeno contemplati dal decreto d'accusa stilato dalla procuratrice pubblica Marisa Alfier.

La condanna di Cheda è quindi stata annullata e il dossier è stato rinviato in Pretura per un nuovo giudizio. La Corte di appello ha invece sorvolato sulle indennità richieste dal giornalista bellinzonese.

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