Ticino
Annegamenti, Camponovo: “Bisogna sensibilizzare”
Redazione
4 anni fa
Il gran caldo porta con sé la voglia di tuffarsi nelle acque fresche del nostro Cantone. I rischi però sono dietro l’angolo, ecco cosa fare per evitare tristi episodi

Con l’arrivo del gran caldo le spiagge di laghi, fiumi e lidi vedono arrivare quotidianamente un gran numero di bagnanti. C’è chi è lì per abbronzarsi e fare il bagno, chi per fare un pic-nic o chi per passare una giornata di svago con gli amici. I pericoli però non mancano, come ad esempio i mulinelli, le forti correnti o la temperatura dell’acqua. Nelle ultime settimane, infatti purtroppo, sono stati diversi gli episodi di annegamento.

I colleghi di Teleticino hanno incontrato il dottor Claudio Camponovo, specialista in anestesiologia e presidente della Società Svizzera di medicina subacquea e iperbarica per alcuni e precisi consigli. “In questo periodo di stagione il problema principale è lo sbalzo termico”, spiega. Infatti - sottolinea – non è fredda solo l’acqua del fiume perché anche un lago con acqua a 28°C può essere pericoloso considerato che la nostra temperatura corporea è nettamente superiore dopo ore passate sotto al sole.

Cosa bisogna fare per evitare questi episodi?
“Bisogna conoscere le proprie capacità e quindi bisogna fare tutto quello che si vuole fare ma con coscienza. Entrando in acqua accaldati o dopo aver mangiato è bene bagnarsi gradualmente”.

Se invece parliamo di pasti, è importante aspettare le famose 2h come ci diceva sempre la mamma?
“Aspettare due ore non è la cosa giusta ma tutto dipende da cosa si mangia. Un pasto leggero non obbliga un’attesa prima di andare in acqua, sono fattori aggravanti i pasti pesanti e l’alcol e per questo è bene aspettare e bagnarsi gradualmente”.

Cosa potrebbe succedere se decido di tuffarmi direttamente in acqua?
“Il contatto con l’acqua fredda impedisce la capacità di trattenere il fiato quindi si inspira in maniera profonda e questo può portare a inondare i polmoni di acqua e iniziare il processo dell’annegamento. L’altro problema sono le aritmie cardiache che possono far perdere la coscienza a causa dello schianto con l’acqua fredda”.

Ci vuole più sensibilizzazione?
“Penso di sì, visto quello che accade bisogna continuare per fare la miglior prevenzione possibile”.

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