
L’annata viticola 2025 non sarà ricordata per l’abbondanza. Ce lo conferma Andrea Conconi, presidente dell’Interprofessione della Vite e del Vino Ticinese. Alla domanda su come descriverla, sceglie tre parole: «Complicata, piccola resa, bianchi interessanti». Il dato più evidente è la diminuzione della produzione: «Rispetto all’anno precedente sono stati consegnati circa 500 mila chili di uve Merlot in meno». La causa principale sono state «le piogge di giugno, in piena fioritura», periodo decisivo per la fecondazione dei fiori. «Quando non avviene correttamente parliamo di colatura: da qui grappoli piccoli e molto spargoli».
Colpito in particolare il Mendrisiotto
Il Mendrisiotto, che rappresenta il 40% della produzione cantonale, è stato il più colpito. «La media decennale continua a scendere. L’anno scorso era già una delle annate più piccole degli ultimi 15 anni, quest’anno siamo scesi ancora di un 10% circa», spiega Conconi. A causa di questa situazione, le conseguenze sono inevitabili e traducibili con un’entrata inferiore per il viticoltore. Ma da cosa è dovuto questo peggioramento? Le forti precipitazioni di inizio estate hanno favorito anche la diffusione delle malattie fungine. «La peronospora si sviluppa con piogge e temperature medio-alte e quest’anno è iniziata precocemente. Se non la si tratta al momento giusto è come una valanga: ogni 15 giorni il rischio si moltiplica». Con i cambiamenti climatici «il periodo d’incubazione è sceso da 15 a 9-10 giorni».
Coleottero giapponese
A complicare il quadro c’è poi il coleottero giapponese, diffuso ormai oltre il Mendrisiotto: «Si muove molto velocemente e non abbiamo antagonisti naturali. Il problema è che non colpisce solo la vigna, ma tutta la vegetazione». Qualità alla mano, però, qualche buona notizia c’è: «I bianchi sono interessanti, grazie alle temperature fresche che hanno favorito profumi delicati». Per quanto riguarda invece i rossi «è ancora presto, ma ci aspettiamo vini sul frutto, con tannini morbidi». Parlando, infine, di prezzi questi - conferma il presidente dell'Interprofessione - resteranno stabili. Parlando, infine, della messa in commercio «i bianchi arriveranno presto sul mercato, mentre i rossi li degusteremo con i primi caldi».
