
Si allunga la lista degli interessati al rilevamento della Santa Chiara di Locarno. Due giorni fa, era stata la Swiss Medical Network, rete ospedaliera che in Ticino gestisce la Sant’Anna di Sorengo e l’Ars Medica di Gravesano, a confermare un eventuale interesse per l’acquisto del nosocomio privato locarnese. “Avere una base nel Sopraceneri sarebbe per noi un’opportunità”, aveva detto a Teleticino Antoine Hubert, amministratore delegato di quello che fu il gruppo Genolier. E se già in settimana si faceva pure il nome della Clinica Moncucco, oggi dall’istituto luganese è giunta la conferma della presentazione di proposte ufficiali di acquisto alla Santa Chiara.
“Contattati da alcuni azionisti”
Al Corriere del Ticino, il presidente del CdA della Moncucco Mauro Dell’Ambrogio ha confermato che la sua clinica è stata contattata “da alcuni azionisti della Santa Chiara, i quali volevano sondare la nostra disponibilità a riprendere le sorti della struttura sanitaria. Disponibilità che da parte nostra c’è. In questo senso, stiamo allestendo delle proposte concrete all’indirizzo dell’istituto locarnese”.
Bocche cucite però sulle cifre in gioco. Per il domenicale il Caffè, il valore dell’immobile e delle attività della Santa Chiara non dovrebbe superare i cinque milioni di franchi.
Sguardo pure a Nord
Oltre a Swiss Medical Network e alla Clinica Moncucco, la Santa Chiara potrebbe pure fare gola al gruppo Hirslanden, primo gruppo ospedaliero privato del Paese e proprietario di ben 17 cliniche Oltralpe, che mai ha nascosto l’ambizione di espandersi anche in Ticino.
Da parte sua, la dottoressa Daniela Soldati, direttrice della Santa Chiara, non conferma nemmeno l’avvio di trattative per la cessione dell’istituto.
I problemi finanziari della Santa Chiara
Le difficoltà finanziarie dell’ospedale privato locarnese erano state aggravate dal ritardo nei rimborsi da parte del Dss per le spese supplementari sostenute dall’inizio della pandemia. Per farvi fronte, la direzione della Santa Chiara aveva deciso di interrompere la formazione di dieci nuovi infermieri, provvedimento valso lo sdegno di Manuele Bertoli e Raffaele De Rosa, che avevano parlato di “vergognoso ricatto”.
Con una lettera pubblicata giovedì dalla Regione, si sono mossi anche quattro medici e azionisti della Santa Chiara, che pur confermando la grave crisi finanziaria a un passo dal deposito dei bilanci, si distanziano in modo fermo dal modo di procedere della direzione. Gli stessi medici stanno attivamente cercando una soluzione che dia continuità professionale agli oltre duecento dipendenti del nosocomio.
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