Ticino
Anche la Chiesa evangelica riformata affronta il tema degli abusi
Immagine Ticinonews
Immagine Ticinonews
Redazione
9 mesi fa
La Chiesa evangelica ticinese introduce dei corsi specifici di prevenzione e prevede il coinvolgimento di una ditta esterna per la gestione di eventuali abusi. Il presidente del Consiglio sinodale: "È difficile per chi non è un legale muoversi in situazioni da zona grigia".

È in una delle nove chiese evangeliche riformate presenti nel nostro cantone che ci accoglie Stefano D'Archino, pastore di Bellinzona e presidente del Consiglio sinodale. Il tema degli abusi nella Chiesa Cattolica non ha lasciato indifferente la Chiesa riformata in Ticino che ha deciso, già ben prima dell’ultimo caso balzato agli onori della cronaca, di affrontare il tema. "Da un anno e mezzo siamo al lavoro per una riforma interna volta a capire come trattare e prevenire gli abusi, sulla scia dei casi di cui si parlava ma anche su impulso della nostra Chiesa nazionale", illustra D'Archino ai nostri microfoni.

Nero su bianco

È così che, oltre alla prevenzione, è stato deciso di esplicitare la questione legata agli abusi in un documento, poi sottoposto ai dipendenti della Chiesa evangelica ticinese. "Ci è parso importante scrivere nero su bianco una linea chiara contro gli abusi". Il pastore precisa che "gli abusi non sono solo sessuali, ma possono essere di vari tipi, come quello spirituale". Secondo il nostro interlocutore, "per i pastori e i dipendenti è ovvio" che nessun tipo di abuso può essere tollerato, ma "esplicitarlo ci è sembrato utile". In concreto, "abbiamo scritto quattro nuovi articoli nei nostri regolamenti e, visto che così cambiavano i contratti di lavoro, abbiamo chiesto a tutti i nostri dipendenti di accettare questa modifica tramite firma".

Coinvolto un servizio di consulenza

Le modifiche al regolamento introducono dei corsi specifici per la prevenzione e vedono il coinvolgimento di una ditta esterna per la gestione di eventuali abusi. Quest'ultimo "è un servizio di consulenza psicologica, ma anche legale". Infatti, come ammette il pastore evangelico di Bellinzona, "è difficile per chi non è un legale (anche per me) capire come muoversi davanti a situazioni che appartengono a una sorta di zona grigia: 'Era una semplice carezza o era altro? Era accettabile o no? Devo presentare una denuncia?'". La Chiesa evangelica riformata in Ticino ha però pure deciso di introdurre un "obbligo di diligenza per i Consigli direttivi delle chiese, tenuti a denunciare il prima possibile questi fatti qualora venissero loro presentati".

"Nessun caso"

Tutte queste precauzioni, tuttavia, non farebbero seguito a eventuali abusi commessi in seno alla Chiesa evangelica riformata ticinese. "Noi non abbiamo avuto alcun caso di questo tipo", assicura D'Archino. "Sappiamo però che possono accadere anche all'interno di organismi insospettabili".